Avezzano. “Mi spenderò ancora per il bene di Avezzano”: questa una parte dello sfogo di Gianni Di Pangrazio a poche ore dalla sentenza del Tribunale dell’Aquila che lo ha condannato a un anno e 4 mesi per peculato, nell’ambito del processo sull’utilizzo a fini personali delle auto blu della provincia dell’Aquila, ai tempi in cui era dirigente e direttore generale della provincia.
“Nella mia vita”, ha sottolineato Di Pangrazio, “ho sempre sostenuto che le sentenze non si commentano, ma si rispettano. Ci tengo a precisare, tuttavia, di non condividere assolutamente il verdetto odierno: questa pronuncia distorce la realtà dei fatti e offusca l’immagine di un uomo, di un padre, di un funzionario pubblico e di un sindaco che ha dedicato tutta la vita al servizio dello Stato. Pertanto, continuerò a battermi nel giudizio di appello, per provare la mia totale estraneità ai fatti, senza alimentare inutili polemiche. Posso constatare, in ogni caso, che la quasi totalità delle accuse a me rivolte sono cadute nel vuoto”.
“Essenzialmente, infatti, sarei responsabile di una presunta spesa di circa 250 euro, a fronte di oltre 60.000 euro di indennità personali lasciati nelle casse comunali. Sono certo che nel processo di appello”, ha precisato, “che si terrà tra pochi mesi, riuscirò a dimostrare la mia innocenza, anche rispetto all’accusa residua, così come già avvenuto per molte delle contestazioni avanzate in primo grado. Infine, voglio ringraziare di cuore i tanti cittadini che non hanno mancato di farmi sentire la propria vicinanza: a tutti loro, prometto di spendermi ancora di più per il bene di Avezzano”.
In seguito alla condanna di primo grado, come riportato da AbruzzoLive, ai sensi della legge Severino per il primo cittadino scatta la sospensione per 18 mesi: a Di Pangrazio subentra il vice sindaco, Domenico Di Berardino.
Di Pangrazio è stato eletto per la seconda volta nell’ottobre 2020 battendo, con la sua coalizione civica rafforzata da pezzi di centrosinistra e centrodestra, il salviniano Tiziano Genovesi, sostenuto da Lega, Fdi, Udc e Cambiamo. Il ricorso in Appello potrebbe svolgersi nel giro di 9-12 mesi. Se il sindaco sospeso dovesse essere assolto tornerebbe in carica, in caso di condanna decadrebbe.