L’Aquila. Il caldo record di questo luglio infuocato ha fatto aumentare gli episodi di malore tra la popolazione facendo raddoppiare le chiamate al 118 ed intasando i pronto soccorso degli ospedali abruzzesi. I malori sono dovuti alle elevate temperature, all’afa e alla prolungata esposizione al sole. Oltra alle patologie legate al caldo si aggiungono i traumi legati alle vacanze e alle attività all’aperto e il fatto che molti medici generici siano in ferie. Tra turisti e i residenti abruzzesi sono due le fasce di popolazione più a rischio: i bambini e, soprattutto, gli anziani. Questi ultimi, che, tra l’altro, con l’età perdono lo stimolo della sete soffrendo maggiormente le conseguenze del caldo. Con l’allungamento dell’età media gli anziani soffrono di una serie di patologie che vanno monitorate e che con il caldo possono portare a conseguenze drammatiche: ne sono esempio i malori improvvisi e mortali che si sono registrati nelle ultime settimane anche sulle spiagge abruzzesi. “C’è un aumento considerevole degli accessi” afferma il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, Alberto Albani “il problema principale è quello della lipotimia, ovvero la dilatazione dei vasi sanguigni, che fa scendere la pressione causando senso di svenimento e mancanza di forze. Il consiglio è di bere molto, indossare vestiti chiari, mangiare molta frutta ed evitare il sole nelle ore più calde. “Dai 190 accessi giornalieri medi” dice il primario del Pronto soccorso di Chieti, Maria Di Felice “siamo arrivati a punte di 250 e molti di questi sono legati all’ondata di caldo. Le patologie più frequenti sono il collasso da calore: persone che magari sono state troppo ore sotto al sole, senza una corretta idratazione e che presentano sintomi quali sudorazione abbondante, pressione bassa, fino alla nausea e al vomito”. “Ci sono anche per persone incoscienti” aggiunge l’esperto “mi riferisco magari a coloro che si addormentano sotto al sole e che sono vittime del classico colpo di sole, con eritemi o perfino ustioni. Non mancano sindromi da raffreddamento, legate al brusco passaggio dal caldo ai locali climatizzati, e piccoli traumi, dovuti alle vacanze, alle varie attività all’aperto e alla crescita dei flussi turistici”.