Giulianova. Dramma lungo la spiaggia di Giulianova, un giovane di Cesenatico si è punto con l’ago di una siringa nascosta nella sabbia, all’altezza di uno stabilimento balneare nelle vicinanze del porto. Tanta la paura per il giovane che ora dovrà sottoporsi ad urgenti analisi di rito per scongiurare di essere stato contagiato da epatite o ancor peggio da Hiv. Nel frattempo il giovane ha sporto denuncia contro i proprietari dello stabilimento per la mancata pulizia della spiaggia. Un episodio simile si verifiò nel mese di giugno a Cologna, dove ad esse punto da una siringa fu un bimbo di soli 8 anni. Il piccolo, figlio di un dirigente dello Stato che presta servizio a Teramo, era corso a raccogliere il pallone che era finito in un tratto di spiaggia libera, tra il Lido Lo Squalo e L’Astice Caffè. Ha sentito chiaramente la puntura dell’ago e visto del sangue fuoriuscire dalla ferita. A soccorrere il piccolo sono stati immediatamente i genitori che hanno avvertito il 118, i carabinieri e i vigili urbani per denunciare l’accaduto, temendo il peggio per la salute del loro bambino. Questi episodi ripropongono lo spinoso tema della pulizia delle spiagge, spesso ritrovo di tossicodipendenti che qui si appartano lasciando a terra le siringhe dopo l’uso. Chi, tra il comune e i proprietari degli stabilimenti, dovrebbe garantire la pulizia dei tratti di spiaggia evitando il verificarsi di fenomeni come questo che in caso di contagio potrebbero segnare per sempre la vita di un individuo?