“Sembra che la variante indiana abbia una elevata trasmissibilità per cui sarebbe giustificato un rafforzamento delle misure laddove è presente, ma non ci sono dati che dimostrano la maggiore aggressività clinica”. Lo ha detto in conferenza stampa al ministero della Salute il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.
“Sulla capacita di dare infezione nei vaccinati, per ora non sembra essere cosi preoccupante come la variante sudafricana”.