Teramo. “Era stata presentata un’interrogazione dall’opposizione, che chiedeva chiarimenti in merito alla presunta, secondo loro, incompatibilità di un consigliere”, dichiarano il vicesindaco Barnabei e il capogruppo Ciarrocchi.
“Uno. Nella conferenza dei capigruppo si è deciso di trattarla nel Consiglio del 24 aprile scorso. Il Sindaco ha presentato una risposta scritta, che ha ben illustrato in quella data. Il 22 aprile, ancor prima di sentire la risposta, le opposizioni avevano già deciso che la risposta non sarebbe stata di loro gradimento, tanto da chiedere un Consiglio dedicato. Saranno dei visionari. Addirittura, nei giorni scorsi parlavano dell’incompatibilità di una candidata non eletta: credibilità zero! Due. Durante l’ultima capigruppo la maggioranza, con il capogruppo Ciarrocchi, aveva chiesto di non fare un Consiglio per un solo argomento, precisando tra l’altro che i Consigli hanno dei costi, che ricadono sulle tasche dei cittadini e che avremmo potuto fare un unico Consiglio una decina di giorni dopo, visto che ci sono altre proposte in programma. Ma del resto si è visto come hanno amministrato il bilancio pubblico negli anni, uno spreco in più per loro non cambia”, commenta il vicesindaco Raniero Barnabei.
“Tre”, continua il capogruppo Francesco Ciarrocchi, “il sindaco durante la capigruppo aveva anticipato che il 12 maggio non sarebbe stato presente e le opposizioni hanno insistito per fare comunque Consiglio online. Il Sindaco ancora una volta ha mostrato di voler collaborare e ha accettato la formula del Consiglio a distanza. Ricordiamo che il nostro regolamento non lo prevede, ma il decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n.27, all’art.73, comma 1, legittima le sedute dei Consigli e delle Giunte comunali con la modalità della videoconferenza, seppure non prevista e disciplinata dal regolamento sul funzionamento dell’organo assembleare. Nulla è stato chiesto sullo streaming. La mattina del Consiglio, invece, le opposizioni sono insorte dicendo che in questo modo il Consiglio non è regolare”.
“Precisiamo anche qui che una volta optato per la facoltà concessa dalla normativa speciale per l’effettuazione delle sedute in modalità di videoconferenza, è rimessa alla determinazione del Sindaco l’individuazione dei criteri di trasparenza e tracciabilità ed è demandata al segretario comunale la certificazione della regolarità della seduta. Le sedute in videoconferenza potrebbero essere organizzate in modalità streaming in diretta, ma anche nell’eventualità in cui non si fosse optato per tale scelta, la garanzia della pubblicità è determinata dalla pubblicazione sul sito dell’ente dei relativi verbali”.