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Morte di Bianchi, la Procura apre un’inchiesta: gli amici salutano il “ragazzo dal cuore grande”

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
11 Maggio 2021
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Avezzano. La procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un’inchiesta sulla morte di Umberto Bianchi, 28enne di Avezzano, morto l’altra notte in un incidente a Pietragrossa, località di Paterno, già molte volte, purtroppo, teatro di incidenti molto gravi.

In queste ore gli inquirenti stanno ricostruendo quanto accaduto l’altra notte, quando Bianchi si è messo alla guida di una 147 che però non era sua. Stava riaccompagnando a casa l’amico che viaggiava con lui nel posto del passeggero, un ragazzo di origine albanese che si trova ancora in ospedale, in prognosi riservata. Non è però in pericolo di vita.

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I genitori non si erano preoccupati per non aver visto rincasare il figlio, in quanto spesso dopo il lavoroo o anche la sera, rimaneva a riposare in un grottino di famiglia.

La famiglia di Bianchi ha dato incarico all’avvocato Crescenzo Presutti di tutelare i diritti del figlio morto prematuramente.

Il procuratore Maurizio Maria Cerrato ha disposto un esame sull’auto in quanto sembrerebbe che non avesse la dovuta manutenzione. Ma sono per ora solo ipotesi che andranno accertate con tutti i rilievi del caso. Questa mattina ci sarà anche una ricognizione sul corpo del giovane che ha perso la vita sul colpo, nel violento schianto.

Le indagini sono a cura dei carabinieri della compagnia di Avezzano.

Intanto tutti gli amici del giovane ieri si sono riversati sulla sua bacheca Facebook per lasciare un ricordo o un’immagine. Bianchi era un ragazzo pieno di vita, buono con tutti, un compagnone e aveva tante comitive con cui ha condiviso serate, affetti. E aveva un cuore grande, d’oro.

La sua bacheca è piena di foto dove è abbracciato affettuosamente da tanti giovani che ora sono straziati dal dolore. Lo chiamavano “Zio Umberto” o “Umbertino”, erano i suoi nomignoli.

Lavorava nei campi a Fucino ma aveva avuto un’esperienza a Lancia gomme ad Avezzano ed era un grande appassionato di pesca. La mattina precedente allo schianto era stato proprio a pesca, come ricorda Matteo Catarinozzi, assessore allo Sport a Trasacco.

Umberto Bianchi a destra con Catarinozzi e gli altri amici della pesca con i quali era stato il giorno prima
“Una di quelle notizie che non avrei mai voluto sentire…”, scrive Catarinozzi, “siamo stati insieme ieri mattina, d’altronde come tutte le domeniche, e non facevamo altro che ridere e sfotterci… Ora a chi lo dico “che faccion”….
Resterai sempre il mio faccione grande… buon viaggio fratello, veglia su di noi…R.I.P”.
“Lo zì oggi mi hai distrutto fino a ieri insieme a pesca e oggi te ne sei andato sono senza parole… Fai buon viaggio rimarrai sempre nel mio cuore”, commenta Christian Rosati.
“Con quel tuo sorriso ci hai sempre fatto divertire invece oggi ci stai facendo piangere a tutti non è giusto tu dovevi restare ancora qui tra di noi no dove sei ora”, dice Stefano Vulpiani, “R.I.P amico mio resterai sempre nei nostri cuori”.
“Mai avrei pensato di salutarti così presto …”, lo saluta Ivan Amicuzi, “tu che portavi allegria e gioia sei riuscito a far piangere una città intera …. Non ho parole e non riesco a credere a tutto ciò ….lassù di sicuro starai ridendo e mentre ridi starai dicendo “vaju sta volta l’ho fatta grossa” sarai sempre Zio Umberto per tutti noi, non è mai un addio”.
“Ciao Cog..”, scrive Chiara Bianchi, “non avrei mai pensato di dover scrivere una cosa del genere, questa notizia ha lasciato un dolore in tutti noi. Per me eri come un fratello maggiore, eri molto geloso, protettivo, tanto che se qualcuno voleva avvicinarsi doveva avere il tuo consenso. Mi mancherà questo… come mi mancherà svegliarmi di notte spaventata pensando ci siano dei ladri in casa e invece sei tu che sei in cucina a farti la minestrina. Che matto che sei. Mi mancherà tutto questo ma le altre cose le terrò per me, non ti dimenticherò, sarai sempre una parte di me.
Fai buon viaggio e insegna agli angeli a pescare!”.
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