
Teramo. “C’è un grande agitarsi sulla riapertura di ristoranti e luoghi di cultura ( in puntuale ordine di importanza) e la cosa ha una sua ragione d’essere. A meno di sbagliarmi, non vedo, nemmeno dopo la pubblicazione dell’ultimo decreto a firma Draghi , informazioni di sorta che riguardino le Biblioteche”. Questa la posizione di Luigi Ponziani, ex direttore della biblioteca provinciale “Melchiorre Delfino” di Teramo e già assessore comunale con delega alla cultura.
Lui punta i riflettori proprio sulle biblioteche perché “nessuno sembra affannarsi intorno a fondamentali istituzioni che rappresentano il grado di civiltà di un paese. Né mi sembra”, dice Ponziani, “con buona pace di studiosi, ricercatori e studenti, che Governo e Ministro competente e tantomeno assessore e presidente della Regione Abruzzo da cui oggi dipendono le storiche Biblioteche ex Provinciali, siano interessati ad esse”.
“Ad oltre un anno dalla loro chiusura al pubblico”, rimarca, “solo da alcuni mesi è garantito il solo prestito dei libri, le biblioteche sembrano essere uscite completamente dallo spettro degli interessi “prioritari” sui quali ci si accapiglia perché quei relativi servizi siano riaperti. Anche gli addetti ai lavori, forse, sarebbe bene facessero sentire una pur flebile voce”, conclude Ponziani, “non foss’altro per evitare che qualcuno pensi che in fondo questo stato di cose non è poi così sgradevole”.