Pescara. “L’interruzione del piano vaccinale per le carceri mette a serio pericolo la vita dei detenuti e dei poliziotti penitenziari.
I detenuti positivi sono quasi mille su un totale 53700 con solo 7500 detenuti vaccinati, ciò significa che si data la possibilità al virus di circolare liberamente all’interno delle carceri con solo il 5% dei detenuti immunizzati (ricevute ambedue le dosi)”.
A comunicarlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (Spp), che riferisce che da qualche giorno è stata sospesa la somministrazione dei vaccini a detenuti e poliziotti e definisce la notizia “sconcertante”.
“Preme ricordare che in carcere, oltre a considerare lo spazio chiuso ed il sovraffollamento, 5 detenuti su 10 sono affetti da patologie severe; inoltre, i dati in nostro possesso ci dicono – sottolinea – che il virus sta girando in almeno 100 istituti dei 193 presenti sul territorio nazionale. Si consideri, inoltre, che dei 37 mila poliziotti penitenziari
presenti sul territorio nazionale ne sono stati vaccinati solo 17 mila, lasciando la possibilità che gli stessi
possano trasmettere il virus nelle carceri all’interno delle quali troverebbe terreno fertile”.
“La decisione di escludere le carceri dal piano vaccinale prioritario evidenzia ancora una volta il disinteresse nei confronti della polizia penitenziaria e del mondo carcerario da parte del Governo e di chi è preposto all’attuazione del piano vaccinale”, ed è “estremamente pericolosa”, afferma ancora Di Giacomo, che ha scritto una lettera al generale
Figliuolo .
“Auspichiamo – conclude – che il governo e il commissario Figliuolo possano cambiare velocemente idea provvedendo a vaccinare poliziotti e detenuti nel modo più veloce possibile anche utilizzando Johnson & Johnson il quale consentirebbe un’immunizzazione più veloce”