C’è n’è voluto di tempo. Dopo oltre 4 mesi di campagna di vaccinazione solo ora si è capito che bisogna proteggere prima anziani e persone fragili, piuttosto che persone giovani, forti e in salute.
Sembrerebbe una ovvietà. Eppure solo ora qualcuno ha capito che bisogna seguire questa strada per bloccare i decessi e fermare le ospedalizzazioni.
Certo, non è un concetto complicato, ma dopo tutti questi mesi solo ora è stato disposto che le categorie da proteggere sono quelle fragili e quelle più anziane, ossia le più vulnerabili all’infezione. E solo ora è stato disposto che la campagna vaccinale deve quindi proseguire senza deroghe a questa decisione.
E ci voleva tanto?
L’ordine di priorità adesso vede in cima over 80 anni e persone con elevata fragilità e poi prosegue tramite un criterio anagrafico con le persone tra i 70 e i 79 anni e quelle tra i 60 e i 69 anni.
Lo ha capito anche il generale dell’Esercito Francesco Paolo Figliuolo. Ma solo dopo due mesi dopo dal suo arrivo e solo dopo quattro mesi di vaccini dispensati a destra e a manca, non solo giustamente a forze dell’ordine e sanitari (tra questi anche 20enni e 30enni), ma a tanti “Altri”, come si chiama la misteriosa categoria senza specifici riferimenti. Altri… Tra questi altri tantissimi giovani forti e asintomatici, a cui è stato iniettato la dose che sarebbe potuta andare a tanti poveri vecchi e meno vecchi che rischiano ogni giorno di morire.
Qualcuno però è andato contro corrente e ha vaccinato prima le persone più deboli. E’ accaduto, anche se solo in parte, nel Lazio dove si stanno vaccinando già gli over 60. Non è accaduto in altre regioni, come la Lombardia, ferma agli over 70.
Peggio ancora in Abruzzo.
Proprio l’Abruzzo è la regione che ha vaccinato più 18enni e 19enni, quasi l’1%. Però è quintultima tra le regioni italiane riguardo agli ultra80enni. Poco più della metà di questi anziani ha ricevuto la prima dose, il 63%. Si va a rilento e per immaginare la vaccinazione completa di 60enni e 70enni (e a questo punto anche di ultra80enni) bisogna guardare a maggio.
Se tutto va bene.