L’Aquila. Il mezzo milione di vaccinazioni al giorno promesso per fine aprile si conferma irraggiungibile, anche per l’insufficienza di dosi, e così il commissario Francesco Figliuolo ridimensiona l’obiettivo scendendo a 315 mila ogni 24 ore tra il 15 (giovedì) e il 22. In quella settimana arriveranno quasi 4,2 milioni di dosi, quante mai prima d’ora (3 milioni Pfizer in due tranche da 1,5 milioni, 500 mila dosi di AstraZeneca, oltre 400 mila di Moderna, più di 180 mila della novità monodose Johnson&Johnson).
La campagna ha accelerato soprattutto nelle ultime settimane, nei giorni scorsi sono state superate tre volte le 300 mila dosi, ieri si è scesi di nuovo sotto le 200 mila (dato ancora provvisorio), ma sarà dura per il generale mantenere la promessa fatta al premier Mario Draghi di arrivare a 500 mila iniezioni al giorno in questo mese. Il progresso c’è tra gli over 80, fissati come priorità assoluta: oltre 3 milioni hanno ricevuto almeno la prima dose, 500 mila in più della settimana precedente, rende noto il Commissariato all’emergenza.
È il 74% degli oltre 4,5 milioni di questa fascia d’età. Restano differenze abissali tra le regioni, dove i tassi oscillano dal 45% all’86%. Gli over 70 in generale, per quasi tre mesi vaccinati in percentuali bassissime nella fascia 70-79 (ora al 23%), hanno superato il 45% per la prima dose (hanno oltre 70 anni l’86% delle vittime del coronavirus). In totale finora il 15,4% degli italiani ha ricevuto almeno una dose, oltre 9,2 milioni di persone, quasi 4 milioni anche il richiamo. In Italia sono state date 21 dosi ogni 100 abitanti, come in Francia, ma in Spagna 22 e in Gran Bretagna ben 59, secondo il database del quotidiano statunitense New York Times. A questa media di vaccinazioni, 268 mila al giorno nell’ultima settimana, secondo il sito del Sole 24 Ore si raggiungerebbe il 70% della popolazione immunizzata a dicembre, contro la iniziale previsione governativa di agosto.
In Lombardia, il fronte peggiore dell’epidemia e la regione più popolosa con 10 milioni di abitanti, il presidente Attilio Fontana comunica che “sono state effettuate 2 milioni e 72 mila dosi, con una media consolidata sopra i 47 mila vaccini giornalieri. Abbiamo dato una dose a tutti gli over 80 che avevano aderito alla campagna”. Oggi la Regione ha aperto la vaccinazione di massa, con lunghe code di over 75 all’hub milanese di Baggio. La vicepresidente Letizia Moratti ha fissato il target massimo a 170 mila dosi giornaliere, indispensabili secondo il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per raggiungere il mezzo milione in Italia. Resta la diffidenza per AstraZeneca, con cancellazioni massicce degli appuntamenti, in particolare in Sicilia.
“C’è un clima di paura immotivato”, afferma il presidente della Regione Nello Musumeci, “bisogna neutralizzarlo. La morte dei 5 concittadini dopo avere fatto quel vaccino ha creato una psicosi. La parte rimanente degli over 80 lo rifiuta, bisogna convincerli”. Dove invece si è aperto alle inoculazioni senza prenotazione per la fascia 60-79 anni, come in Basilicata per tre giorni, a Potenza e a Matera si sono formate file di centinaia di persone. Il punto è capire se manchino le dosi o la volontà dei cittadini di vaccinarsi, specie con AstraZeneca. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca lamenta la sottrazione di 200 mila dosi in 3 mesi, minacciando di disertare la Conferenza delle Regioni se non arriveranno entro aprile. Dai dati ufficiali risulta però una riserva campana di AstraZeneca (115.854 dosi), Pzifer (22.641) e Moderna (41.512). E domani arriveranno in Campania altre 4.680 ‘shot’ di Pfizer.