Sulmona. “Siamo a conoscenza del fatto che ci sia un’insufficiente quantità di ore contrattualizzate con la dottoressa, specialista odontoiatra in servizio nella casa di reclusione di Sulmona, Monica Periccioli”.
Il componente della segreteria confederale UIL CST Adriatica Gran Sasso, Mauro Nardella, ha scritto una nota all’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, in cui spiega:
“Nonostante il suo profilo professionale sia estremamente determinante alla salvaguardia del diritto alla salute e considerato soprattutto il numero e la tipologia di detenuti presenti nella Casa di Reclusione di Sulmona, di gran lunga il più alto a livello regionale, le ore attualmente a lei assegnate sono solamente 8 settimanali.
Segnaliamo a tal proposito che tale modesta previsione di impegno lavorativo sia del tutto insufficiente per effettuare le prestazioni di cui i detenuti ristretti presso la Casa Reclusione di Sulmona hanno bisogno. In soccorso di tale affermazione giungono voci che presso l’istituto dell’Aquila, pur in presenza della metà circa dei detenuti ivi ristretti, il numero di ore attribuite al pari specialista risultano paradossalmente, seppur in linea con quelle necessarie, superiore di un terzo.
Il fatto che a un istituto di pena di 200 detenuti come quello dell’Aquila venga riservato un numero di ore pari a 12 settimanali mentre in quello di Sulmona al cui interno sono mediamente ristretti 400 detenuti di ore attribuite per le medesime mansioni risultano come scritto solo 8.
Eppure entrambe le categorie di detenuti presenti nei due istituti presentano tutti fine pena lunghi.
Non a caso sembrerebbe che proprio presso la Casa di Reclusione di Sulmona si comincino a verificare, complice inevitabilmente le nuove e più stringenti regole anti COVID 19, ritardi nell’effettuazione delle prestazioni che potrebbero negativamente riverberarsi sulla condizione generale della gestione dei detenuti e quindi sugli equilibri rientranti nella peculiarità di tali aree sociali, ovvero dei lavoratori. Per tale motivo la professionista di cui sopra sembrerebbe abbia chiesto più volte un’integrazione di n.4 ore settimanali ma che, al momento, non risultano essere state mai attribuite”.