Teramo. Nuovo step nella campagna di vaccinazione. Mercoledì inizia quella dei pazienti ultraottantenni non deambulanti e dei 2.088 disabili gravi (legge 104, articolo 3, comma 3). “I disabili verranno vaccinati in ambienti particolarmente protetti, viste la caratteristiche dei pazienti”, ha dichiarato il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, “a Teramo le operazioni si svolgeranno in ospedale, per la Val Vibrata nel centro fiera di Sant’Egidio alla Vibrata, a Giulianova nella sala polifunzionale Pioppi e, per il territorio afferente all’ospedale di Atri, sia nello stesso San Liberatore che al palasport di Pineto. Sarà vaccinato anche un caregiver per ogni paziente disabile. Stiamo valutando un particolare percorso per i pazienti autistici bisognosi di tutele ancor maggiori. Stiamo predisponendo, inoltre, alche la vaccinazione per i cosiddetti luoghi di comunità, come i conventi”. Nel frattempo si stanno completando le vaccinazioni delle altre categorie: sanitaria, Ra e Rsa, scuola, forze dell’ordine e casa di pena circondariale. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, Francesco Delle Monache, responsabile dei reparti covid19, ha annunciato che la terza ondata è arrivata. Il lieve decremento dei ricoveri rispetto al lunedì precedente, da 179 a 163, riguarda solo i pazienti post acuti ricoverati nella struttura di bivio Bellocchio. “L’età media dei pazienti ricoverati con polmonite bilaterale continua ad essere di 50, 60 anni. Questi pazienti sono soggetti a repentini miglioramenti, ma anche peggioramenti. È possibile dunque a breve un lieve aumento della pressione sulle terapie intensive”, ha spiegato Delle Monache. Per il territorio il coordinatore dell’Ucat, Giandomenico Pinto, ha parlato di un lieve miglioramento. “Il numero di tamponi è leggermente ridotto perché la domanda delle fasce più giovani è scesa, per effetto della chiusura delle scuole. È sceso anche il tasso di positività: dal 5,99 per cento (della settimana 8, 14 marzo) al 4,33 per cento (di quella 15, 21 marzo). 320 i positivi su 7.388 tamponi). I casi di sospetta variante inglese sui positivi accertati è del 93,58 per cento”. I dati incoraggianti provenienti dal territorio, se confermati in futuro, fanno ben sperare”, ha osservato Delle Monache, “su un decremento nei ricoveri ospedalieri”.