Pescara. Dopo gli ultimi sviluppi legali, il caso della Edison sembra non voler frenare le polemiche da parte dei gruppi politici locali. Questo è il caso del partito della rifondazione comunista pescarese, che proprio a riguardo nel suo ultimo comunicato afferma animatamente: “È il momento di recuperare il tempo perduto a causa del governo Conte, del ministro Costa e del vice Morassut. Il Consiglio di Stato ha confermato per l’ennesima volta che il responsabile dell’inquinamento delle discariche 2A e 2B è la multinazionale Edison come, con profondo ritardo, aveva individuato la Provincia di Pescara. Non ci sono più alibi. Ci auguriamo che ora il nuovo ministro desista dal ricorso in consiglio di Stato dopo aver perso al Tar e finalmente proceda con la consegna del cantiere alla ditta aggiudicatrice dell’appalto per la bonifica delle discariche 2A e 2B, agendo in danno ad Edison in
base a quanto confermato dal Consiglio di Stato” .
Una sentenza che richiede giustizia – quella degli esponenti locali del partito della Rifondazione Comunista – all’apparenza quasi incapace di ricevere opinioni da bastian contrari: “Chi inquina paga. È questa la notizia che i cittadini di Bussi e della Val Pescara attendono: la rimozione integrale dei rifiuti come prevedono gli elaborati oggetto della gare che il Ministero colpevolmente ha revocato facendo un favore alla multinazionale Edison che propone il tombamento dei rifiuti in loco. Il governo Draghi e il nuovo ministro sono dalla parte dei cittadini o dalla parte della multinazionale Edison? Il tempo è scaduto si parta con la bonifica. Quattordici anni di attesa sono davvero troppi è intollerabile che gli inquinati continuino a fuoriuscire sia dalle discariche che dal sito industriale per le inadempienze di inquinatori e governo”, conclude il comunicato.