Pescara. Arrivano 150 milioni di euro per le attività laboratoriali, ricreative, di consolidamento degli apprendimenti e per il recupero della socialità da svolgere nelle scuole al termine delle lezioni, all’interno di quel ‘piano estate’ a cui ha fatto cenno il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nei giorni scorsi in Commissione Istruzione e Cultura e i cui contenuti saranno probabilmente resi noti subito dopo Pasqua.
A prevedere il finanziamento è il Dl sostegni che mette anche 150 milioni per acquistare prodotti per l’igiene, per l’assistenza pedagogica e psicologica degli studenti e degli insegnanti.
Il decreto dispone l’assenza “giustificata” del personale scolastico docente, amministrativo, tecnico e ausiliario per la
somministrazione del vaccino.
L’assenza insomma, non determinerà alcuna decurtazione dello stipendio, tema che era stato sollevato nei giorni scorsi da alcuni sindacati e da alcuni parlamentari.
Per il completamento delle attività di sostegno della didattica digitale nelle Regioni del Mezzogiorno (compreso l’acquisto di dispositivi) sono stanziati nel Dl sostegni ulteriori 35 milioni, mentre per la ricerca e la didattica a distanza dell’Università sono in arrivo 78,5 milioni di euro.
A creare alcune polemiche in queste ore sono invece le prove Invalsi che si stanno svolgendo dal 1 marzo in presenza: nell’ultimo anno delle scuole superiori, finora, ne sono state svolte 262.300, con una copertura del campione pari al 58%.
“Pur di procedere nella somministrazione delle prove INVALSI in presenza nelle zone rosse, stanno avanzando delle interpretazioni fantasiose e pericolose che assimilano i test all’attività laboratoriale”, osserva la Flc Cgil, secondo la quale “in questa particolare fase della pandemia, riteniamo che si tratti di una scelta essenzialmente pericolosa: non ci sembra responsabile, a fronte del ricorso forzato alla didattica a distanza per limitare i contagi, far rientrare gli studenti ed il personale scolastico per realizzare attività che non sono necessarie neanche per la partecipazione agli esami di Stato”.
Intanto sta riprendendo in queste ore da nord a sud la somministrazione dei vaccini al personale della scuola.
Il sindacato Anief denuncia che “tra il personale scolastico permane molto scetticismo e rimane alta la
percentuale di chi preferisce rinunciare al vaccino per non esporsi al pericolo delle conseguenze e degli effetti
collaterali”. Ma a Milano, come a Roma e Cosenza, sono state lunghe le file di coloro che hanno scelto di
vaccinarsi “per tornare a vivere”.