L’Aquila. Emilio Ciammetti è morto per i traumi seguiti all’investimento. È quanto emerso oggi dall’autopsia eseguita dal medico legale indicato dalla procura dell’Aquila, Giuseppe Calvisi. Il sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli ha dato il nullaosta per i funerali: si terranno nella chiesa di Pettino, all’Aquila, venerdì 12 marzo, alle 15.
Ciammetti l’altra sera è stato investito intorno alle 19, al Cermone, nell’aquilano. Dopo qualche ora i carabinieri del nucleo radiomobile dell’Aquila hanno rintracciato il pirata della strada che lo ha travolto mentre era a bordo della sua Bmw, senza poi nemmeno fermarsi.
È stato arrestato e dovrà rispondere di omicidio stradale. È Valentino Cervelli, classe 1978, residente a Barete, già con precedenti penali alle spalle e con problemi legati alla droga.
Il luogotenente Paolo Passalacqua, comandante del Sagf dell’Aquila (soccorso alpino guardia di finanza), per ora non riesce a commentare la morte di quello che per lui non era solo un collega. Per lui Ciammetti era anche più di un amico, era come un fratello. Con lui ha condiviso il lavoro ma anche la semplice vita di tutti i giorni. In poche parole spiega che la memoria di Ciammetti andrebbe onorata solo facendo del bene, qualcosa per gli altri, come lui ha fatto per tutta la vita. Il dolore è tanto in questo momento, ci sarà il tempo per parlarne.
Emilio Ciammetti aveva 61 anni. Lo conoscevano tutti come “Ciammettò”, perchè era alto e robusto. Era arrivato al soccorso alpino dell’Aquila alla fine del 1984. Lo ricorda Antonio Pace, ex comandante del Sagf dell’Aquila e ex sindaco di Rocca di Cambio.
“Era un uomo di una grandissima umiltà e umanità”, commenta, “era una persona con la quale non potevi non andare d’accordo. Era sempre disponibile, era un uomo di una grande forza, un gigante buono. Me lo ricordo una volta durante un soccorso a Campo Felice. Un signore cadde e si fece male. Mentre tutto intorno c’erano persone che chiamavano di qua e di là, lui lo prese in braccio e lo sollevò, come se stesse sollevando un bambino e lo portò giù. Questo era Emilio”.
Gennaro Di Stefano, sindaco di Rocca di Cambio parla addolorato: “Era una persona eccezionale, ha lavorato a Campo Felice per quasi dieci anni. Amava il suo lavoro e la montagna. Credo abbia soccorso migliaia di persone. È una tragedia, non meritava una morte così”.
Non appena diffusa la notizia sui social sono stati centinaia i messaggi lasciati per ricordare il sottoufficiale della Guardia di Finanza. La sua è una morte che lascia increduli. Tutta la comunità di Preturo, la frazione in cui viveva si è stretta intorno ai figli Veronica e Luca.
Sono tantissimi i messaggi arrivati nella giornata di ieri, tra gli altri quello della FP CGIL Polizia Penitenziaria, per il particolare cordoglio al fratello Giovanni, poliziotto penitenziario in servizio alla casa circondariale dell’Aquila.
“Organizzammo la festa per la premiazione di una gara di sci all’Aurora”, racconta l’amico Santino Spaziani, ristoratore di Rocca di Cambio, “in compagnia era un simpaticone e si faceva voler bene da tutti. Si capiva di che pasta era fatto anche con la sola presa della mano quando ti salutava. Vinse un prosciutto. Lo sollevò felice in alto e una signora venne a dirmi a bassa voce: ‘Perchè gli avete dato un prosciutto di plastica?’. Era talmente forte che figurati cosa vuoi che pesasse per lui quel prosciutto. Ridemmo insieme tantissimo tutto il giorno”.