Chieti. L’associazione Autismo Abruzzo onlus ha reso nota l’ordinanza del giudice del lavoro di Chieti, Laura Ciarcia, che ha condannato la Asl Lanciano Vasto Chieti “ad assicurare a un minore l’intervento riabilitativo di tipo cognitivo-comportamentale secondo le linee guida Iss per 9 ore a settimana, da effettuare a domicilio, autorizzato l’11 giugno 2020 secondo le linee guida per l’autismo redatte dall’Istituto superiore di sanità e richiamate dalla legge 134/2015 a favore del minore, direttamente o avvalendosi di strutture specializzate convenzionate e a sostenere integralmente i costi per suddette terapie”. Ha, inoltre, condannato la Asl alle spese di lite.
“Superata l’emozione della notifica delle decisioni dei giudici, ci troviamo con l’avvocato Gianni Legnini increduli di fronte a tanta leggerezza e indifferenza” commenta l’associazione Autismo Abruzzo. “Sono decine ormai i pronunciamenti dei tribunali abruzzesi a cui si aggiunge una sentenza sul merito, conseguita due anni fa a Vasto, dopo aver superato anche i vari procedimenti di opposizione della stessa Asl. In momenti molto complessi, come quello che il mondo intero sta affrontando e con un piano di rilancio tra i più importanti della storia moderna, la Asl di Chieti continua a ‘logorare’ il tempo delle famiglie con autismo, quando potrebbe chiedere e ottenere fondi necessari per potenziare i servizi territoriali, anche avviando strutture residenziali definite dall’azione n. 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza ‘Casa della Comunità’, punto di riferimento di prossimità e punto di accoglienza e orientamento ai servizi di assistenza primaria di natura sanitaria, socio-sanitaria e sociale”.
“Cosa bisogna fare” chiede l’associazione “per far comprendere alla direzione generale della Asl di Chieti che i diritti alle cure per l’autismo sono dovuti? Cos’altro serve alla politica regionale per comprendere che alle diagnosi e alle prescrizioni devono seguire i servizi riabilitativi e i fondi?”.