Pescasseroli. Nonostante le restrizioni previste dai provvedimenti governativi relativi alla pandemia, anche la XVI edizione, quella del 2021, del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce di Pescasseroli, ha preso il via.
Primo appuntamento la manifestazione “in remoto”, che si è tenuta venerdì 5 marzo, organizzata presso la piattaforma del Liceo Classico D’Annunzio di Pescara.
All’evento hanno partecipato, in collegamento you tube, tutte e 36 le giurie popolari che lavorano in questa fase del premio: 30 scuole superiori, comprese 3 di fuori regione (Carpi, Siena e Candela); due penitenziari (Sulmona e Pescara); 3 università della terza età (Lanciano, Sulmona e Popoli) e le associazioni del Comune di Pescasseroli. Complessivamente erano in collegamento circa 1000 persone, per la maggior parte studenti, che avranno il compito di leggere e giudicare i libri finalisti.
Le terne sono state annunciate durante la manifestazione. Per la narrativa la giuria presieduta da Dacia Maraini, e composta da Costantino Felice, Nicola Mattoscio, Michele Ainis, Alessandra Tarquini, Emma Giammattei e Luca Serianni ha selezionato e proposto “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi); “Un’amicizia” di Silvia Avallone (Rizzoli) e “Noi” di Paolo Di Stefano (Bompiani). Per la saggistica i testi della terna sono “Helgoland”, di Carlo Rovelli (Adelphi); “Dante” di Alessandro Barbero (Laterza); “La tirannia delle emozioni” di Paolo D’Angelo (Il Mulino). Infine la letteratura giornalistica e sono “Italiani e no” di Goffredo Buccini (Solferino); “Neoitaliani” di Beppe Severgnini (Rizzoli); “Le regole del cammino” di Antonio Polito (Marsilio). I nove titoli finalisti sono il frutto di 54 titoli proposti nell’autunno scorso da 35 case editrici di tutta Italia.
La manifestazione di venerdì 5 ha visto la partecipazione della preside del Liceo Pescarese Antonella Sanvitale; dei sindaci di Pescasseroli Luigi La Cesa e di Pescara Carlo Masci, che hanno sottolineato l’importanza del lavoro del Premio Croce per la conoscenza dell’opera del grande filosofo abruzzese e per la crescita culturale delle nuove generazioni dell’intera regione e non solo.
Momento culminante della mattinata la lectio magistralis del prof. Luca Serianni, accademico dei Lincei e componente la Giuria del Premio che ha trattato il tema “Il concetto di Patria nella Divina Commedia”, unendo l’anno dantesco (il “Dantedì” per i 700 anni dalla morte del poeta che cade il 25 marzo), il 160° anniversario dell’Unità d’Italia e il ruolo di Croce sia nelle celebrazioni di 100 anni fa per i 600 anni e sia per la preziosa critica della poesia dantesca contenuta nelle sue opere di estetica.
Le giurie popolari, ora, lavoreranno per due mesi e mezzo per leggere e giudicare le opere proposte dalla Giuria.