Castellalto. Una data memorabile per il borgo di Castellalto: domenica 14 marzo! Quel giorno si celebrerà la partenza della quinta tappa della Tirreno-Adriatico di ciclismo riservata ai professionisti con arrivo a Castelfidardo, nella frazione dedicata ai “muri” marchigiani.
E i preparativi a Castellalto sono già ben avviati per assicurare il massimo dell’accoglienza a tutta la carovana della corsa a tappe del calendario UCI World Tour che richiamerà i grandi big del ciclismo mondiale (Vincenzo Nibali, il francese campione del mondo in carica Julien Alaphilippe, lo sloveno Tadej Pogacar, il colombiano Egan Bernal, il britannico Simon Yates vincitore uscente della Tirreno-Adriatico, il pluri campione del mondo Peter Sagan e i corridori abruzzesi doc Giulio Ciccone e Dario Cataldo solo per citarne alcuni) a sfidarsi sulle strade del Centro Italia in 7 tappe tra il 10 e il 16 marzo (oltre all’Abruzzo coinvolte le altre regioni Toscana, Lazio, Umbria e Marche).
L’approdo della Tirreno-Adriatico, già nel territorio abruzzese dal giorno prima con la quarta tappa da Terni a Prati di Tivo, costituisce un’occasione di rilancio e di ripartenza per il comparto economico e turistico di tutta la provincia teramana, ancora provata dall’emergenza Covid-19.
Il borgo di Castellalto è noto con l’appellativo di “balcone d’Abruzzo” per via del suo incantevole belvedere (che offre uno stupendo panorama dell’intera vallata del Tordino e del massiccio del Gran Sasso) che sarà il fulcro generale della mattinata del 14 marzo con lo svolgimento delle operazioni preliminari di partenza, il foglio firma e la sfilata delle squadre partecipanti, prima di muovere verso il chilometro zero sulla statale 80 dopo un trasferimento di 9000 metri ad andatura controllata.
A fare gli onori di casa per l’amministrazione comunale di Castellalto, il sindaco Vincenzo Di Marco in occasione della conferenza stampa di presentazione: “In un periodo complicato come quello attuale ci vuole coraggio per portare avanti manifestazioni come questa che tanto fanno bene al nostro territorio. Un segnale importante di ripartenza per non mollare e ci stiamo preparando al meglio nonostante tutte le limitazioni che ci saranno per il Covid-19 attraverso un piano di sicurezza adeguato. Vogliamo fare assolutamente la nostra bella figura e ci stiamo attivando per sistemare le strade in sinergia con la Provincia ma abbiamo davanti a noi dieci giorni intensi e importanti dove nulla verrà lasciato al caso”.
“Ringrazio il comune di Castellalto perché è un’opportunità che la mia Provincia, di cui sono presidente, è riuscita a cogliere al volo – spiega Diego Di Bonaventura -. In questi tempi difficili in tutti i settori, il ciclismo si fa portavoce di un messaggio di speranza. Non è una follia organizzare questi eventi in una fase critica dell’emergenza pandemica ma è un modo di far capire che dobbiamo superare queste difficoltà mostrando il lato più bello di questo sport, ovvero le bellezze della nostra provincia tra montagna, collina e mare che saranno ammirate in tutto il mondo grazie alle riprese televisive”.
Per l’assessore al bilancio e alla cultura Valeria Manelli è un’iniziativa “importante anche alla luce del legame tra il nostro territorio e questa disciplina sportiva che ha trovato terreno fertile in un contesto così piccolo come quello del nostro borgo. Aspettiamo con gioia la data del 14 marzo in cui avremo tutti i riflettori puntati su di noi. Non ci fermeremo soltanto alla Tirreno-Adriatico ma punteremo in futuro anche alla promozione dello sport giovanile. Castellalto vuole rifiorire non solo con lo sport ma anche con le tante iniziative culturali come straordinario mezzo per la rivitalizzazione del nostro borgo”.
Così l’assessore alle politiche sociali Sara Picone: “Lo sport rappresenta una risorsa preziosa per il nostro territorio e lo dimostra questa partenza della tappa della Tirreno-Adriatico, un evento di caratura internazionale che promuove il patrimonio ambientale, storico e culturale del nostro borgo”.
“È un qualcosa di fantastico per l’Abruzzo e per la provincia di Teramo. Portare qui a Castellalto un evento con tutti i grandi campioni del ciclismo del momento, a livello mondiale, fa bene a tutti. Lo posso dire da atleta in un momento così difficile dove il problema principale sarà la gestione del pubblico ma si potrà godere lo spettacolo anche grazie alla televisione. Abbiamo iniziato per gioco con l’organizzazione del Campionato Italiano femminile nel 2019 ed è stato un buon input per puntare alla tappa del Giro d’Italia maschile e ci siamo riusciti. Mi auguro che possa tornare anche il Giro Rosa perché abbiamo ricevuto molti complimenti da tutte le ragazze e dalla Federazione Ciclistica Italiana, questo perché la provincia di Teramo è attrezzata per ospitare i grandi eventi, così come tutto l’Abruzzo” ha commentato Marta Bastianelli, romana d’origine ma abruzzese di adozione visto che vive a Notaresco.
Maurizio Formichetti, referente per l’Abruzzo delle manifestazioni RCS Sport: “Sono fiero di essere stato uno dei principali sostenitori per portare a Castellalto la partenza di tappa che darà lustro a questo comune che è già noto agli onori delle cronache con il festival di Castelbasso. Al di là delle problematiche Covid, ho trovato un entusiasmo così importante e mi auguro che la Tirreno-Adriatico possa dare maggior impulso alla ripartenza per l’economia e per il turismo locale”.
Per il B.I.M. (Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano Vomano-Tordino) è intervenuto il presidente Gabriele Minosse “ospitare la Tirreno-Adriatico è un onore per tutta la cittadinanza di Castellalto e per tutta la nostra provincia che si pongono all’attenzione nazionale ed internazionale per poter garantire la cornice ideale di un evento così prestigioso”.
Altro perno nel dietro le quinte del comitato tappa è Luigi Di Giosia, ciclista tesserato con il Team Go Fast di Roseto degli Abruzzi del presidente Andrea Di Giuseppe, che ha voluto ringraziare il comune di Castellalto e i tanti collaboratori che stanno profondendo il massimo dell’impegno, aspettando con un’emozione del tutto speciale il giorno della tappa.
Presente anche Adriano De Patre, suocero di Marta Bastianelli, imprenditore e motore di tante manifestazioni ciclistiche che hanno dato risalto negli ultimi anni al territorio della Val Vomano (tra queste il Campionato Italiano donne juniores ed élite nel 2019 e la tappa del Giro Rosa a Roseto degli Abruzzi nel 2017).
Gabriele Di Meco, in qualità di vice presidente regionale FCI Abruzzo, ha portato il saluto di tutto il comitato regionale presieduto da Mauro Marrone ed ha sottolineato la valenza dell’evento ciclistico a carattere mondiale sul piano dell’immagine “con un filo di speranza e di guardare avanti nonostante le difficoltà che stiamo attraversando”.
Per il presidente del comitato provinciale FCI Teramo Maurizia Corradetti “il fermento per il grande ciclismo che torna a far capolino in Abruzzo è palpabile nonostante le distanze e le difficoltà dovute al persistente evento pandemico. Il passaggio della corsa professionistica nella Vallata del Tordino e del Vomano rappresenta un’importante cartolina per il nostro territorio tra riprese, spot, carta stampata e social media. Il percorso della 56°edizione della Corsa dei due Mari è un onore e un vanto per il territorio teramano che ritrova la Tirreno-Adriatico dopo qualche anno di assenza”.
LE CARATTERISTICHE DELLA TAPPA CASTELLALTO-CASTELFIDARDO DEL 14 MARZO
Tappa di 205 chilometri molto impegnativa nel finale con la consueta cavalcata della costa adriatica nella prima parte. Partenza da Castellalto con sfilata cittadina interamente in discesa per raggiungere il fondovalle. Dopo il via si percorrono circa 100 chilometri su strade ampie e rettilinee (e lungo la costa teramana attraversando i comuni di Giulianova, Tortoreto Lido, Alba Adriatica e Martinsicuro) per raggiungere Castelfidardo dove, dopo un primo passaggio attraverso la Selva della Battaglia si entra nel circuito di 23 chilometri circa da ripetere 4 volte. Il circuito è caratterizzato da un susseguirsi di muri e discese con un solo breve tratto pianeggiante circa a metà. Il primo muro (dove ogni passaggio è classificato GPM) presenta per lunghi tratti nel finale pendenze attorno al 18%.