
L’Aquila. L’attività d’inchiesta della regione Marche e nello specifico della città di Ancora non si ferma. Con 30 denunciati, 153 regolari e 131 milioni di euro di fatture false prende avvio una nuova inchiesta riguardo il sistema che secondo Rifondazione Comunista: “Ruota intorno a Fincantieri” che a detta del partito “non può dichiararsi estranea alla vicenda. Una giungla di illegalità e sfruttamento i cui proliferano aziende senza regole”.
Secondo il comunicato del partito di sinistra: “Lo denunciamo da 20 anni, ma la politica di centrodestra e centrosinistra fa finta di non accorgersene ma ne porta la responsabilità.
Il colosso pubblico è stato un’avanguardia di un processo che riguarda tutta la nostra economia e che è stato perseguito dai governi da più di venti anni. Questa situazione di terzomondizzazione della nostra cantieristica (e non solo) è figlia delle pseudo-riforme del lavoro di centrosinistra e centrodestra. Nel 1960 erano state vietate con la legge 1369 l’intermediazione e l’interposizione di manodopera con appalti e subappalti. Nel nostro ordinamento come scrisse in una sentenza la Corte di Cassazione si introduceva il divieto di interposizione parassitaria nelle prestazioni di lavoro“.
“Come si è arrivati al sistema che da anni regna intorno a Fincantieri?”, prosegue il comunicato, “Tutto questo è stato reso possibile da pacchetto Treu che ha introdotto nel 1997 il lavoro interinale (governo Ulivo) e il decreto legislativo 276 del 2003 del ministro leghista Maroni che ha introdotto la cosiddetta somministrazione. La precarizzazione del lavoro ha generalizzato condizioni di lavoro schiavizzato, sottopagato, senza diritti. Ha consentito di sfruttare e evadere il fisco. I vertici di Fincantieri sanno tutto e sono corresponsabili. Nel ringraziare la Guardia di Finanza per aver smascherato questa rete di illegalità torniamo a rivendicare la cancellazione delle norme che hanno generato questa situazione”.