Pianella. “Gli esponenti locali del partito democratico hanno perso un’ottima occasione per rimanere in silenzio”. Questo è l’incipit del comunicato della Lega Abruzzo- Pianella in risposta al gruppo Pd dello stesso paese. I piddini, secondo la nota di replica leghista: “Sarebbero da processare per alto tradimento, visto che fu proprio l’allora sindaco D’Ambrosio, esponente di spicco del PD, a partorire la folle idea di mettere in vendita, peraltro ad un prezzo ridicolo, il simbolo identitario della nostra collettività e fu solo grazie all’affermazione elettorale dell’attuale sindaco se, tra i primi atti amministrativi, venne revocata quella scellerata decisione, il Palazzo De Caro rimesso tra i beni indisponibili del Comune e furono avviati vari progetti per poterne effettuare la riqualificazione”.
Il comunicato leghista prosegue perentoriamente: “Per trovare una nota di merito i piddini locali devono ricorrere nientedimeno che al vituperato (da loro) Matteo Renzi, ma anche qui inciampano poiché, secondo quella insana abitudine della sinistra, agli annunci non seguono mai i fatti e così il Fondo per la riqualificazione delle aree urbane degradate, istituito dalla Legge di Stabilità 2015 con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro venne fatto oggetto di “fuoco amico” con un taglio di risorse da parte dello stesso governo che ne ridusse fino a 78 milioni di euro la dotazione, tagliando così fuori il Comune di Pianella, che ha dovuto attendere il 2020, causalmente con l’avvento alla Presidenza del Consiglio del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, per vedersi concretizzare lo scorrimento della graduatoria”.
Inoltre, non tarda ad arrivare la critica all’ex sindaco di Pescara ed ex presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso: “Ma l’apice il circolo locale degli ex comunisti lo raggiunge quando evoca meriti in capo all’ex presidente Luciano D’Alfonso, che si rese autore di un protocollo d’intesa degno del miglior mago Silvan, poiché alla promessa di co-finanziamento del 20% a beneficio dei comuni abruzzesi non corrispondeva alcuna copertura finanziaria, per cui, dopo le sollecitazioni, della presidenza del Consiglio dei Ministri, i comuni potenziali beneficiari del finanziamento, con l’ausilio dell’ANCI Abruzzo, hanno chiesto alla regione di onorare l’impegno, scoprendo l’amara realtà di una c.d. “delibera manifesto”, priva di qualsiasi contenuto economico”.
Il comunicato sottolinea come successivamente: “E’ iniziata così una corsa contro il tempo e l’attuale maggioranza di centrodestra in regione Abruzzo ha fatto quadrato attorno ai comuni, riuscendo in pochi mesi a recuperare la somma ragguardevole di 4,3 milioni di euro, ed evitando così la beffa di veder sfumare risorse per infrastrutture abruzzesi per oltre 20 milioni come potrebbero tranquillamente scoprire gli improvvidi piddini pianellesi se si premurassero di farsi raccontare la realtà dai tanti sindaci del loro partito che hanno, insieme a Pianella, doverosamente dato atto alla maggioranza di centrodestra in regione di aver fatto una operazione amministrativa tanto difficile quanto provvidenziale per rimediare alle deliberazioni canzonatorie della giunta precedente”, concludendo con polemico epilogo la replica alle precedenti dichiarazioni del partito di centrosinistra.