L’Aquila. “Lo screening di massa condotto della Regione Abruzzo rappresenta un modello di efficienza emulato da altre regioni italiane e l’irresponsabile uscita della capogruppo Marcozzi rischia di compromettere l’efficacia delle operazioni in tutte quelle località in cui i cittadini nei prossimi giorni sono chiamati a sottoporsi agli esami anti-covid. Insinuare dubbi – lanciando allarmi infondati – sulla validità dei test antigenici rapidi che vengono effettuati in Abruzzo è di una bassezza politica degna dei 5stelle, senza contare che la Consigliera fa evidentemente finta di non sapere – o peggio, in alternativa, ignora – che i primi test antigenici rapidi, nella provincia aquilana furono consegnati dal governo Conte che lei ha sempre sostenuto, dal suo ministro Speranza e dal suo tanto protetto commissario Arcuri”. In queste parole, l’aspra replica del consigliere regionale di FdI Mario Quaglieri alle argomentazioni della collega di opposizione.
“Se le esternazioni della collega Marcozzi – prosegue Quaglieri – intendono riferirsi alla presunta dubbia attendibilità dei test in questione rispetto alle varianti dei virus, le va precisato che al momento trattasi di una pura tendenza scandalistica – che la Consigliera sta strumentalizzando – non essendoci evidenze certe medico-scientifiche al riguardo. Mi spiego meglio: gli studi in corso non hanno ancora fornito dati disponibili sufficienti per verificare se tali test siano o meno in grado di riconoscere la proteina modificata nelle varianti, ciò significa che non è pensabile smettere di effettuarli perché , forse, potrebbero non essere completamente attendibili. L’attività di screening territoriale va proseguita, non esistono solo le varianti e le non varianti è certo che vengano rintracciate”.
“Ad ulteriore chiarezza sul tema, va, altresì, precisato che proprio in virtù dell’importanza di eseguire gli screening di massa, con essi possiamo permetterci anche i cosiddetti risultati “falsi positivi” o “falsi negativi”- fenomeno ben noto in tutte le altre discipline mediche, vedasi, ad esempio, le indagini prenatali – proprio perché la ratio è ben altra, quella cioè di rintracciare più positivi possibile su un dato territorio. Si tratta di uno strumento fondamentale per tentare di prevenire la terza ondata pandemica. Invito l’avvocato Sara Marcozzi, consigliere regionale 5stelle, ad intraprendere gli studi della facoltà di Medicina. Questo è quanto dovevo, per ciò che è di mia competenza – per ripristinare la verità dei fatti – in qualità di presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale e di medico”, conclude il meloniano.