Pescara. A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno è stata organizzata una cerimonia sobria e in forma privata per commemorare le vittime dell’hotel Rigopiano. L’appuntamento è per domani, lunedì 18 gennaio, a quattro anni dal giorno in cui una valanga travolse e distrusse il resort di Farindola (Pescara), provocando la morte di 29 persone. Le celebrazioni prenderanno il via alle ore 15.00 presso la fontana che si trova 300 metri prima dell’hotel; da lì partirà la fiaccolata dei familiari fino al totem del resort, un tempo ingresso della struttura, neppure sfiorato dalla valanga.
Alle 15.30 sarà il momento dell’alzabandiera con il silenzio suonato dalla tromba. A seguire, la deposizione di fiori davanti all’obelisco e una preghiera per gli “Angeli di Rigopiano”. Alle 16.15 la messa e alle 16.49, ora precisa in cui il “mostro” di ghiaccio e detriti travolse l’hotel, un coro intonerà “Signore delle cime” e si lasceranno volare in cielo 29 lanterne oppure 29 palloncini. Poi la lettura dei nomi dei “29 Angeli” e, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno – l’Abruzzo in queste ore è interessato da una perturbazione con nevicate anche a bassa quota – ci sarà la deposizione di una rosa per ognuna delle 29 vittime nell’area in cui un tempo sorgeva il resort. Nonostante le
celebrazioni limitate dall’emergenza sanitaria, non dovrebbe mancare la presenza delle istituzioni, a partire dal
presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal prefetto di Pescara, Giancarlo Di Vincenzo, e dal
questore, Luigi Liguori. Il comitato Vittime di Rigopiano, tra l’altro, incontrerà il sindaco di Farindola, Ilario
Lacchetta, per discutere della realizzazione dell’opera “Giardino della memoria”.
“Nonostante l’attuale situazione e le restrizioni – dice il presidente del Comitato, Gianluca Tanda – non vogliamo rinunciare a ricordare i nostri cari”. Mentre il processo fa fatica a decollare, Tanda sottolinea che c’è “sconforto”, anche considerato quanto accaduto per la strage di Viareggio, “vicenda che è emblematica di situazioni come la
nostra”. Ci sono poi altre questioni, tra cui chi “sostiene che all’origine della valanga ci sia il terremoto”, ma di
queste cose “parleremo dal 19 gennaio in poi: la giornata di domani non è per le polemiche, è solo per ricordare
i nostri cari”