L’Aquila. Candidatura a Capitale italiana della Cultura 2022: “vogliamo dare un’anima alla ricostruzione”. Il sindaco Biondi e la delegazione aquilana sono stati ascoltati dalla Giuria del Mibact.
“La candidatura dell’Aquila a capitale italiana della cultura nasce per dare un’anima alla ricostruzione fisica dei luoghi”. Con queste parole, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha iniziato l’audizione della delegazione del capoluogo d’Abruzzo davanti alla giuria del Mibact che lunedì prossimo proporrà al ministro per i Beni e le Attività culturali il nome della città che sarà designata Capitale italiana della cultura 2022.
L’audizione si è svolta nel primo pomeriggio di oggi in videoconferenza dall’Auditorium del Parco.
Biondi ha spiegato che il progetto origina “dalla consapevolezza che nessun monumento, per quanto
bello che sia, nessuna casa, per quanto accogliente che sia, nessuna piazza, per quanto evocativa sia,
può fare a meno di un impulso in grado di ‘risanare’ le ferite di una comunità e ricostruire una
qualità del vivere che vada oltre l’approccio materiale e la tangibilità delle cose”. Il sindaco dell’Aquila ha dunque specificato che l’idea della candidatura ha preso corpo grazie alla consapevolezza di superare il concetto della città “inchiodata all’immagine del dolore, delle macerie e delle lacrime”, precisando ancora che l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura rappresenta dunque, tra le altre cose, “un completamento di un percorso faticoso e avventuroso” e che fornisce un anche un senso compiuto alla rinascita della città e del territorio.
“La candidatura”, ha detto ancora il primo cittadino, “non è quella dalla città intra moenia, ma della
città territorio, della città madre, che assorbe le energie ma sa anche restituirle al “così
come il contado” (secondo la tradizione dei 99 castelli del circondario) concorse alla fondazione
dell’quila, in un rapporto di mutualità che dura da oltre 750 anni. Della città che supera il concetto
di “per trasformarsi in” e che lo fa puntando su quattro assi portanti: la formazione, l’innovazione, il turismo e, appunto, la cultura. Di queste cose abbiamo scritto e discusso durante la stesura della Carta dell’Aquila, un modello che vorremmo consegnare alle aree interne come un laboratorio in cui si è provato a ricucire il tessuto locale” da una crisi, che per noi è stata un avvenimento naturale, ma che in altre parti può essere economico o sociale”.
Oltre al sindaco Pierluigi Biondi sono intervenuti il professor Pier Luigi Sacco, direttore del
progetto di candidatura; Paola Protopapa, atleta paralimpica, che ha scelto di vivere a Tornimparte e
che si è soffermata sulle potenzialità dell’inclusione dell’Aquilano; Leonardo Bizzari, danzatore e
coreografico, che ha parlato del ruolo attrattore dell’Aquila sotto il profilo del capitale umano;
Flavia Massimo, violoncellista contemporanea e sound designer aquilana, che ha evidenziato come
la città sia un centro di creatività e di formazione; Alessandro Crociata, ricercatore in Economia
della Cultura presso il GSSI – Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, che ha descritto L’Aquila
come centro di nuove tecnologie.
Nel corso dell’audizione, è stato proiettato anche un intervento del sindaco di Fontecchio, Sabrina
Ciancone, sul valore aggiunto del cratere sismico 2009 in fatto di prospettive culturali ma
soprattutto come soggetto parte attiva della candidatura che è del territorio e non del solo
capoluogo.
Tre scienziate, Marica Branchesi, Alessandra Faggian ed Elisabetta Baracchini, hanno recitato
alcuni versi che Alda Merini ha voluto dedicare all’Aquila dopo il sisma del 2009. Sono stati inoltre condivisi anche materiali audiovisivi che hanno composto la Human Library che nel corso degli ultimi mesi tutti hanno potuto “sfogliare” sui profili social di L’Aquila 2022. Le audizioni, che possono essere viste sul canale youtube del Mibact https://www.youtube.com/user/MiBACT, proseguiranno anche domani.
Le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022 sono (viene indicato anche
lo slogan dei dossier presentati) 1. Ancona, Ancona. La cultura tra l’altro; 2. Bari, Bari 2022
Capitale italiana della cultura; 3. Cerveteri (Roma), Cerveteri 2022. Alle origini del futuro; 4.
L'Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno; 5. Pieve di Soligo (Treviso), Pieve di Soligo e le
Terre Alte della Marca Trevigiana; 6. Procida (Napoli), Procida, Procida 2022, La cultura non isola;
7. Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il
clima; 8. Trapani, Capitale italiana delle culture euro-mediterranee. Trapani crocevia di popoli e
culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione; 9. Verbania (Verbano-Cusio-
Ossola), La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore; 10. Volterra (Pisa), Volterra. Rigenerazione
umana.