“Sarei abbastanza cauto rispetto all’ipotesi di obbligatorietà per il vaccino antiCovid: ritengo che eticamente obbligare ad un trattamento sanitario debba rappresentare assolutamente un’eccezione”. Lo afferma il presidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) Lorenzo D’Avack, sottolineando come, “in questa prima fase, è fondamentale incentivare la propaganda a favore delle vaccinazione. L’obbligo dovrebbe essere considerato come una extrema ratio”.
E’ “ancora troppo presto – chiarisce D’Avack – per immaginare di prevedere un regime di obbligatorietà per il vaccino. Anche perchè, dopo tutto, la campagna vaccinale è appena iniziata”. In generale, rileva, “ritengo che obbligare ad un qualche trattamento sanitario debba sempre essere assolutamente un’eccezione”. E se è vero che stiamo vivendo a causa della pandemia “un momento particolare e di eccezionalità, è anche vero – argomenta – che la prima misura dovrebbe essere quella di premere per un’adesione volontaria alla vaccinazione, a partire dai medici. Proprio con il loro esempio, i medici e gli scienziati dovrebbero coinvolgere l’intera popolazione”. Dunque, afferma, “in questa fase iniziale è auspicabile che venga messa in atto una grande campagna informativa, una forte propaganda guidata proprio da medici e scienziati”. E’ tuttavia evidente, secondo D’Avack, “che sarebbe utopistico pensare di raggiungere un’adesione tra gli operatori sanitari pari al 100%. Se questo è l’obiettivo allora rimane solo l’obbligo, ma in una prima fase sarebbe bene puntare comunque sulla spontanea adesione alla vaccinazione. L’imposizione di questa misura da subito riporta infatti ad un clima da regime cinese”.
C’è inoltre da considerare anche un altro elemento, ovvero la reale disponibilità dei vaccini. Infatti, rileva D’Avack, “prima di prevedere un obbligo bisogna essere certi di una adeguata ed effettiva disponibilità del vaccino e al momento non mi pare ci sia una quantità di vaccino disponibile pari alla popolazione”. Quanto ai dubbi espressi da alcuni, a pesare “può essere stata anche, soprattutto all’inizio, un’informazione non chiarissima, ma ora molte più certezze sono state raggiunte anche con il via libera delle autorità regolatorie”.