Chieti. È nato il Coordinamento Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo (TU Vi.V.A.), un movimento che ha come primo obiettivo di far sì che la Via Verde della Costa dei Trabocchi non venga snaturata a suon di cemento e antropizzazioni delle ultime aree verdi rimaste sulla costa abruzzese.
Il sostegno della popolazione a questa idea di sviluppo è enorme: in poco più di una giornata il coordinamento ha raggiunto le 60 adesioni di associazioni, comitati e operatori economici mentre la neonata pagina Facebook ha già raggiunto 2.500 mi piace.
Il Coordinamento TU Vi.V.A nasce a seguito delle numerose richieste di adesione inoltrate alle Associazioni e operatori turistici, ben 42, che il 10 dicembre 2020 hanno inviato una lettera alla Provincia di Chieti, alla Regione Abruzzo, alla sovrintendenza dei beni culturali e paesaggistici e a tutti i Comuni della Costa dei Trabocchi, per esprimere i propri dubbi sulla bozza di regolamento predisposta della Provincia per la gestione della Via Verde Costa dei Trabocchi.
“Vogliamo aprire un luogo di confronto a partire dalla Via Verde Costa dei Trabocchi, ma con una visione più ampia” spiega il Coordinamento, che chiede di “avviare un percorso condiviso con il territorio per la definizione del programma secondo quanto previsto dall’Art.4 comma 2 della legge regionale 5/2007; rispettare e attuare integralmente la Legge Regionale 5/2007, tuttora unico strumento in essere per garantire una gestione coerente con la tutela di quel tratto costiero e che individua la Via Verde come elemento infrastrutturale indispensabile di collegamento tra le riserve regionali, sottoponendola agli stessi vincoli di un’area protetta regionale”.
Inoltre, il Coordinamento chiede di “mantenere pubblica la gestione del corridoio verde, per scongiurare il pericolo di trasformare questa infrastruttura nella sommatoria di tanti piccoli monopoli fondati sulla rendita di posizione del proprio orticello. Tutti gli operatori economici e sociali devono poter accedere ad un progetto unitario coerente di sviluppo, con chiari limiti temporali e spaziali di utilizzo dello spazio pubblico e vincoli legati alla tipologie di attività che si vogliono sviluppare, nell’ambito di un’idea forte e unitaria del territorio; analizzare e valutare altre forme di collaborazione pubblico/privato in una ottica di gestione, che possa garantire in modo più adeguato il perseguimento dell’utilità pubblica, oltre a permettere il maggior coinvolgimento di giovani; individuare, prima di ogni ulteriore strumento amministrativo, una visione strategica di sviluppo, tutela e promozione della Costa dei Trabocchi, anche in relazione alla connessione con le aree interne, a livello provinciale e regionale, in grado di rispondere alla complessità del mondo attuale e capace di programmare e pianificare il futuro secondo le lenti irrinunciabili dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile”.
Tra le altre richieste del Coordinamento, “effettuare un’ attenta analisi e raccolta dati statistici e di censimento (economici, sociali e storico-archeologici-ambientali), a più livelli (locale, provinciale, regionale, nazionale e internazionale) dai quali partire al fine della pianificazione e della regolamentazione del territorio in questione; esplicitare vincoli chiari che definiscano la sostenibilità e l’ammissibilità delle attività consentite, dato che la qualità dello sviluppo, anche turistico, è strettamente influenzata da come si coniugano economia, questioni sociali e rispetto del patrimonio storico-archeologico-ambientale”.