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Coronavirus: l’indice di contagiosità Rt inverte la curva e torna a salire, presto parlare di inizio terza ondata

Giuseppe Maritato di Giuseppe Maritato
16 Dicembre 2020
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L’indice di contagiosità Rt ha invertito la curva che lo ha visto scendere costantemente dal 21 ottobre scorso e sta risalendo. Si legge nell’analisi condotta dal fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’, e pubblicata nel sito di comunicazione scientifica ‘giorgiosestili.it’, nato come un network di ricercatori, professionisti ed esperti della comunicazione. E’ comunque presto, si legge, per capire se sia in arrivo una terza ondata. Basata sui grafici della piattaforma CovidStat, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’analisi indica che “Rt a livello nazionale è al di sotto del valore critico 1 dal 22 novembre”, ma “da qualche giorno la decrescita è rallentata fino addirittura a terminare, e quello a cui si assiste è un’inversione della curva che accenna ad una risalita. Il valore di Rt registrato il 15 dicembre è infatti di 0,80, quello registrato il giorno prima era di 0,79”. Durante la seconda ondata l’indice Rt ha toccato il picco 21 ottobre con il valore di 1,75, e dal 22 ottobre ha continuato a scendere. In questa situazione, commenta Sestili, “i casi positivi stanno rallentando, ma il fatto che Rt torni a salire indica che sta aumentando la circolazione del virus”.

Un valore di Rt molto vicino a 1, prosegue, “significa che i casi restano costanti, ai livelli in cui si trovano attualmente. Vale a dire che continueremo a viaggiare su 12.00 -13.000 casi giornalieri”. Secondo il fisico “per vedere i casi scendere serve un Rt confrontabile a quello di fine lockdown, quando il 14 maggio era dello 0,66. Rispetto ad allora i casi in circolazione sono molti di più. Basti pensare che quando c’è stata la riapertura, il 4 giugno, i casi positivi in Italia erano complessivamente 38.000 casi, con un incremento giornalieri di 177; oggi i casi positivi totali sono più di 640.000 e quelli giornalieri oltre 17.000. “La situazione – rileva Sestili – è molto peggiore rispetto a quella che avevamo alla fine della prima ondata. Il punto è che adesso non siamo in lockdown e non riusciremo mai ad abbattere i contagi come abbiamo fatto a giugno. Questo fa pensare che la situazione è molto delicata: con tanto virus in circolazione basta un niente per far rialzare la curva”. Si tratta dell’inizio della terza ondata?

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“È presto per dirlo – si legge nel sito – e solo i dati dei prossimi giorni e delle prossime settimane potranno dircelo. E come sempre, saranno i nostri comportamenti, uniti alle misure di contenimento stabilite dal Governo, a fare la differenza”.

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