Giorni fa abbiamo anticipato le reazioni degli associati al consorzio Qualità Abruzzo alle restrizioni imposte dal DPCM del 4 Dicembre.
La protesta prosegue, sempre per iniziativa del consorzio e chiamando a supporto anche il pubblico, con una petizione online indirizzata alla Regione Abruzzo e al Governo in cui si chiedono ristori immediati destinati al settore, modifiche alle limitazioni di traffico tra comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno e si ribadisce il malcontento per misure che, di fatto, impediranno alla ristorazione dei piccoli centri di lavorare nei giorni di festa.
Il DPCM di Natale prevede il divieto di spostamento dal 21 dicembre al 6 gennaio anche tra regioni gialle e nei giorni del 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito anche spostarsi dal comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza o domicilio. Capodanno blindato con coprifuoco la notte di San Silvestro dalle 22 alle 7 del mattino, mentre bar e ristoranti potranno al massimo servire il pranzo e chiudere alle 18, con servizio di asporto attivo solo ed esclusivamente per i propri concittadini.
Il Consorzio Qualità Abruzzo sottolinea in particolar modo la necessità di aprire la circolazione interprovinciale nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, in modo da permettere ai clienti di raggiungere anche i ristoranti che vivono una realtà diversa da quella metropolitana. Se le cose resteranno immutate, i ristoranti dei piccoli centri saranno i più colpiti poiché non potranno contare sull’arrivo di avventori da zone limitrofe. Una prospettiva tragica per i ristoratori, che alle perdite conseguenti i lockdown aggiungono l’impossibilità di tamponare minimamente i danni in uno dei momenti più importanti dell’anno.
“La nostra vuol essere anche una provocazione – spiega Sandro Ferretti presidente del Consorzio Qualità Abruzzo – Non possiamo accettare un DPCM pensato solo per le metropoli e non per i comuni più piccoli. Come possono salvarsi un ristorante stellato, una trattoria, un’osteria, un bar o una pasticceria di un borgo di poco più di 1.000 abitanti, senza la clientela che solitamente arriva da fuori? Qui in Abruzzo abbiamo diversi ristoranti che hanno costruito la loro fortuna grazie al proprio sacrificio e alla curiosità di clienti appassionati che sono venuti da ogni parte d’Italia e del mondo per conoscerne la cucina. Chiudere la viabilità a Natale può avere senso in una grande città come Roma, ma qui è solo un’ulteriore spinta alla chiusura forzata”.
È urgente e di vitale importanza intervenire adesso con i ristori e permettendo ai ristoratori di riprendere il loro lavoro in sicurezza, aprendo la circolazione intercomunale ed evitando un terzo lockdown che porterebbe alla chiusura di oltre 60.000 imprese e la perdita di 300.000 posti di lavoro, oltre che la dispersione di professionalità, fondamentali per due filiere strategiche per il Paese: Agroalimentare e Turismo.
La petizione è raggiungibile sulla piattaforma Change.org cliccando QUI.
Il Consorzio Qualità Abruzzo conta 70 associati in tutta la regione tra ristoranti stellati, osterie, pasticcerie, enoteche con cucina, pizzerie e produttori, quali allevatori, vignaioli, pastai, produttori di miele.
Una voce più che rappresentativa e vitale, che chiede a gran voce collaborazione da parte delle istituzioni per poter resistere.