L’Aquila. “Come Presidenti delle ANCI regionali di Abruzzo Marche Lazio e Umbria, raccogliendo le vibranti contestazioni sollevate dai Sindaci della Cabina Nazionale di Coordinamento Sisma rimaste inascoltate, esprimiamo profonda contrarietà nei confronti della Delibera con la quale l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) decide di non prorogare le agevolazioni sulla bolletta elettrica relativa anche agli immobili inagibili, nonostante il “Decreto Agosto” preveda tale possibilità”.
“Soltanto pochi mesi fa avevamo ottenuto una significativa proroga, che si applica alla parte fissa delle bollette di luce e gas, che sospende sino al prossimo 31 dicembre il pagamento delle bollette. Oggi, con questa decisione di Arera, torniamo al punto di partenza, malgrado le condizioni delle migliaia di sfollati siano cambiate poco o nulla. Infatti, la ricostruzione degli alloggi inizia a vedere la partenza soltanto in questi giorni e di ciò, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, deve inevitabilmente tenere conto. Non possiamo consentire che tali cittadini paghino gli oneri fissi anche se l’immobile di proprietà è inagibile; analogamente non è possibile riattivare il pagamento per coloro che hanno un alloggio nelle zone rosse, ovvero sono nelle SAE. Inaccettabile e fuori contesto”.
“Ricordiamo che il Decreto Agosto ha previsto la possibilità di prorogare le agevolazioni oltre il 31 dicembre 2020. “Obbligare” alla rescissione dei contratti è un atto ingiusto e carico di gravami economici sui cittadini, molti dei quali ripongono un briciolo di serenità su quella luce esterna accesa che li fa stare più tranquilli alla sola idea di poter controllare che nessuno sciacallo infierisca ulteriormente, entrando a rubare presso il proprio alloggio. ARERA deve comprendere il peso anche psicologico di tale decisione e ponga rimedio il prima possibile, seguendo una strada che è contemplata l’altro dall’art. 57, comma 18, lettera b del DL 104/2020. Il Governo con il “Decreto Agosto” ha congelato nuovamente i pagamenti, auspicando una rateizzazione a 50 mesi, oggi portati a 36 da ARERA, per evitare nuovi esborsi ai portafogli di famiglie ed imprese. Il provvedimento contenuto nella delibera 429, è una gravissima decisione per tanti che vivono nelle zone del cratere e che, malgrado la loro condizione non sia appunto ad oggi cambiata, dovranno eventualmente fare i conti con la ripresa dei pagamenti delle utenze. Un conto pesante, che metterà in difficoltà numerose imprese e cittadini che vivono da anni in difficoltà economiche nei centri terremotati fortemente spopolati e ai quali, con disagi ancor più impattanti, si sono aggiunte le difficoltà della pandemia. Se ARERA non ritira questo provvedimento, dal prossimo gennaio nelle bollette di luce e gas tornerà ad essere conteggiata la quota fissa, azzerata a causa delle agevolazioni per i territori colpiti dal terremoto”.
“Non è corretto e giusto chiedere a chi è stato suo malgrado costretto a restare fuori casa a causa della lentezza delle procedure di Ricostruzione, che paghi per chi non è stato capace di dare le risposte che attendevano. ARERA si renda conto della situazione e torni sui suoi passi”.
Così dichiarano il presidente di Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, il presidente di Anci Marche Valeria Mancinelli, il presidente di Anci Lazio Riccardo Varone e il presidente di Anci Umbria Michele Toniacini