Test fuorilegge, laboratori abusivi e mancate comunicazioni di positività.
Sono alcuni dei casi scoperti dai carabinieri del Nas durante i controlli effettuati durante l’emergenza sanitaria in tutta Italia, d’intesa con il ministero della Salute. Ispezioni in centinaia di aziende che hanno portato alla luce irregolarità da decine di migliaia di euro. Dai test in profumeria ai laboratori che eseguivano tamponi a prezzi gonfiati. In oltre 60 strutture, convenzionate e private, sono state rilevate 94 violazioni penali ed amministrative, per un totale di 145 mila euro. Di queste, il 60% è attribuibile all’inosservanza di norme e comportamenti connessi con l’applicazione delle misure di contenimento epidemico. In gran parte dei casi la principale irregolarità è stata la mancanza di autorizzazioni per effettuare teste e tamponi che, nel 15% dei casi, venivano anche svolti in ambienti non idonei. Nel 14% dei casi, invece, le strutture omettevano, o comunicavano in ritardo, i casi di positivi. Inosservanze ritenute dagli stessi investigatori “di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio”.
Sono state inoltre accertate la mancata predisposizione ed attuazione di piani e protocolli preventivi all’interno delle cliniche, come la carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%), e di requisiti tecnici e professionali nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici, riscontrando in 6 episodi, a vario titolo, l’assenza di tecnici di laboratorio abilitati e
l’uso di reagenti e diagnostici scaduti, comunque impiegati nell’effettuazione delle analisi. I carabinieri hanno anche individuato aree abusive per i prelievi in zone improvvisate, senza adeguate condizioni igienico-sanitarie. In un caso, addirittura, è stata avviata una campagna di screening della popolazione, affidata da alcuni Comuni ad un laboratorio, senza alcuna comunicazione preventiva all’Autorità sanitaria. Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi.
“In questo momento di duro contrasto al Covid-19”, le parole di condanna del ministro della Salute, Roberto Speranza, “non sono ammissibili irregolarità nella somministrazione dei test diagnostici che hanno un impatto immediato sulla salute dei cittadini e della collettività”.