L’Aquila. Il Gip del tribunale di Venezia ha concesso gli arresti domiciliari ad Ercole Di Nicola, ex capo dell’area tecnica dell’Aquila Calcio, fermato due giorni fa a Venezia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro sul calcioscommesse. Di Nicola tornerà nella sua casa di Morro d’oro in provincia di Teramo accompagnato dal suo avvocato, Libera D’Amelio; il viaggio sarà come ha sottolineato l’avvocato “senza scorta. Eravamo fiduciosi e questo è un piccolo passo verso l’accertamento della verità”. Di Nicola esce dal carcere di Santa Maria Maggiore su disposizione del Gip Barbara Lanceri, che, nell’ordinanza, ha fatto cadere il reato di associazione a delinquere, disponendo la trasmissione degli atti a Roma, in quanto l’eventuale prima partita truccata sarebbe Lupa Roma-Juve Stabia del girone C della Lega Pro. Di Nicola deve anche rispondere della combine di quattro incontri vinti dall’Aquila Calcio. Il dirigente ha saputo della notizia in carcere, verso le ore 12 Ed è scoppiato a piangere, andando ad abbracciare l’avvocato Libera D’Amelio del foro di Teramo. Di Nicola giovedì si era avvalso della facoltà di non rispondere, nonostante abbia spiegato all’avvocato di essere al centro di un grosso equivoco. Ha rigettato tutte le accuse nel faccia a faccia con il legale di Giulianova. Resta in piedi l’ipotesi della frode sportiva. Il provvedimento della dottoressa Lanceri in parte allevia la posizione di Di Nicola, ritenuto personaggio cardine dell’inchiesta dalla procura di Catanzaro. Di Nicola è l’ormai ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Calcio (Lega Pro), che secondo l’accusa era membro attivo di un’associazione a delinquere che combinava le partite di calcio, un’associazione nella quale erano presenti anche personaggi al mondo della criminalità organizzata calabrese. Federica Di Marzio