Teramo. “Dall’ analisi del territorio – fa sapere in una nota Domenico Piccioni, Presidente neoeletto – emerge la presenza di famiglie in temporanee condizioni di disagio con bambini che hanno, nel contempo, il bisogno ed il diritto di crescere in un ambiente sereno ed equilibrato. L’affido familiare rappresenta una risposta, da privilegiare, alle necessità affettive ed educative del bambino, in una fase di vita in cui la sua famiglia d’origine è in difficoltà”.
Il sindaco del Comune di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, con delega alla funzione di “ Piano distrettuale sociale”, ha accolto la realizzazione del progetto “Affidati”, nel periodo di emergenza sanitaria ed economica, come una sfida che, sostiene, “ si debba assolutamente vincere, proprio perché, i bisogni delle famiglie sono accresciuti dai fattori di crisi e con essi le difficoltà a soddisfarli. Meno che mai, in questo momento storico, si rende necessario l’intervento dei cittadini a supporto degli interventi delle Istituzioni, con l’impiego, da parte di ciascuno, delle risorse di competenza. E’ previsto un sostegno per le famiglie affidatarie, attraverso un contributo economico, che L’Ente pubblico disporrà a loro favore, con cui far fronte a tutte le esigenze del bambino affidato.
Inoltre, le norme vigenti in materia di affidamento familiare, tutelano gli aspetti lavorativi, previdenziali, fiscali e socio-sanitari delle famiglie affidatarie”.
Il Progetto “Affidati” intende promuovere l’istituto dell’Affidamento familiare del minore e realizzare un Servizio specificamente dedicato nel territorio dell’Ambito Distrettuale Sociale n. 21 “Val Vibrata”, incrementandone il ricorso.
L’ affido familiare si attua attraverso l’inserimento di bambini e di ragazzi presso un nucleo familiare diverso da quello originario. Il nucleo affidatario, che può essere costituito da entrambe le figure genitoriali, sposate o conviventi, o da una persona singola, accoglie il bambino o il ragazzo garantendogli le cure appropriate, la conservazione dei legami familiari ed il rientro nel nucleo originario, una volta superate le criticità.
Per la famiglie affidatarie è previso il supporto di un’équipe multidisciplinare di professionisti altamente qualificati; per la famiglia di origine è previsto un pari supporto finalizzato a risanare la momentanea condizione di difficoltà.
Il Progetto, al suo esordio, prevede una campagna di informazione e di sensibilizzazione all’accoglienza e alla solidarietà, attivata attraverso una promozione costante e capillare presso le agenzie educative, pubbliche e private, presenti sul territorio, con l’utilizzo, in particolare, dei media on line e degli strumenti comunicativi e pubblicitari offerti dal web.
La campagna di informazione e di sensibilizzazione è finalizzata a raccogliere la disponibilità delle famiglie.
Le successive fasi esecutive del Progetto saranno realizzate attraverso: la selezione delle famiglie disponibili all’accoglienza, la formazione delle aspiranti famiglie affidatarie, la creazione di una banca dati di famiglie disponibili all’accoglienza.
La parte operativa del Progetto è assegnata a soggetti del Terzo settore interessati e coinvolti, sulla base delle rispettive esperienze e competenze, condivise e concertate come “parte di un tutto”.
Tale ripartizione conferisce al Progetto, una connotazione altamente professionale e qualificata, con risultati, in termini di raggiungimento degli obiettivi, sicuramente molto soddisfacenti.