L’Aquila. La Stazione ornitologica abruzzese (Soa) Onlus ha inviato ieri un esposto urgente a varie istituzioni, dai comuni dell’Aquila e Ocre alla prefettura dell’Aquila, dalla procura alla Regione Abruzzo, per chiedere l’immediata interruzione di un’esercitazione militare in corso nel sito di interesse comunitario delle Doline di Ocre, un’area verde di grande valore naturalistico e paesaggistico a pochi passi dal capoluogo.
“Il 9° Reggimento Alpini” spiega la Stazione ornitologica “ha pensato bene di trasformare un sito protetto a livello europeo in uno scenario di guerra, con tanto di uso di veicoli tattici pesanti e spari a salve. Il tutto passando sopra rarissimi habitat di prateria protetti a livello europeo. Di questi, ben tre per la loro rarità sono classificati addirittura come prioritari. Si tratta, come risulta dalla scheda del sito consultabile presso il Ministero dell’Ambiente, degli habitat: 6110* – formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell’Alysso-Sedion albi; 6210* – formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia, stupenda fioritura di orchidee); 6220* (percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea)”.
“Il passaggio dei mezzi pesanti può produrre gravi danni con la distruzione di tratti di vegetazione protetta. Anche la fauna, con diverse specie tutelate presenti di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, viene messa a rischio sia per l’eventuale uccisione derivante dal passaggio dei mezzi sia per il disturbo causato dagli spari” continua la Stazione ornitologica.
“Abbiamo chiesto l’immediato stop alle operazioni che stanno avvenendo a quanto pare senza aver sottoposto preventivamente l’intervento all’obbligatoria valutazione di incidenza ambientale” dichiara Massimo Pellegrini, naturalista e presidente della Soa. “Il tutto per un’esercitazione della durata di ben 18 giorni, dal 2 al 20 novembre. Ieri ci sono arrivate diverse segnalazioni di cittadini e dopo una ricerca infruttuosa sugli albi pretori dei comuni dell’Aquila e Ocre e sul sito della Regione per capire quali autorizzazioni fossero state concesse in merito alle inderogabili norme comunitarie e in particolare appunto alla valutazione di incidenza ambientale. Abbiamo quindi inviato a tutti gli enti interessati una dettagliata nota chiedendo, per le diverse competenze, da una parte di annullare un’ordinanza del Comune di Ocre e dall’altra di interrompere immediatamente iniziative che appaiono prive della necessaria valutazione prevista dalle norme comunitarie che non a caso è in svolgimento presso la Regione per il poligono di Monte Stabiata nel vicino Parco del Gran Sasso. In ogni caso sono in netto contrasto con gli obiettivi di tutela del sito. Data l’urgenza, ieri sera abbiamo anche contattato informalmente il sindaco di Ocre per rappresentare le criticità che l’iniziativa comporta per il sito protetto”.
“Abbiamo percepito una sensibilità e un’attenzione rispetto agli obblighi di tutela e al valore del sito” prosegue Pellegrini “e riteniamo che il tutto sia riconducibile a una sottovalutazione tecnica delle procedure e degli impatti, compresi quelli legati all’inquinamento del suolo a causa delle emissioni dagli spari, di iniziative di questo genere che nulla hanno a che vedere con le attività di conservazione che devono contraddistinguere siti che ospitano rarissime specie di flora e fauna” conclude.