L’Italia, insieme al resto d’Europa, sta vivendo il momento più difficile del 2020 dopo il lockdown di marzo. L’aumento vertiginoso dei contagi da Covid-19 costringe il governo a prendere nuove misure ogni settimana, con la crescente necessità di tornare in massa verso lo smart working per quanto riguarda quelle categorie di lavoratori che possono permetterselo e che lo avevano abbandonato per andare di nuovo negli uffici. In teoria bisognerebbe fare dapprima una distinzione concettuale: quello praticato finora assomiglia di più al telelavoro, cioè semplicemente lo svolgimento a distanza della propria mansione, mentre lo smart working abbraccia un’idea più ampia che riguarda anche obiettivi del lavoratore e rapporto professionale con il datore di lavoro.
I cambiamenti salva-smart working
Rimanendo su quello che è ormai comunemente inteso come smart working, affinché si possa svolgere in tranquillità è bene adottare alcune accortezze dentro casa, per renderla funzionale come un luogo di lavoro “classico”. Ecco quindi qualche consiglio:
- Internet non va? Per lavorare da casa il punto fermo tra le necessità è una connessione ad internet che sia performante, veloce e stabile, in modo da non avere intoppi. Sono molte le offerte presenti sul mercato e che possono sicuramente interessare chi ormai si ritroverà di nuovo in smart working.
- Nuove abitudini, nuove tariffe. Non solo la connessione al web, anche le altre utenze domestiche vanno ripensate e rimodulate sulle nuove abitudini. È il caso dunque di trovare anche su Internet un’offerta luce e gas che sia in linea con la rinnovata quotidianità. Bisognerà fare i conti con le ore in casa invece che in ufficio, in orari diversi dal solito.
- Spazio lavorativo in casa. Un aspetto da non sottovalutare è quello di creare una zona della casa dedicata esclusivamente al lavoro, dove potersi concentrare al meglio ma da cui poter staccare quando si finisce o è necessario farlo. In questo senso le priorità sono luce naturale, seduta confortevole e che faccia avere una postura corretta, spazio organizzato che non ceda al disordine.
Come sarà lo smart working in futuro?
Come già accennato in precedenza, la speranza per i prossimi mesi è che anche una volta esaurita l’emergenza lo smart working guadagni quello spazio che meriterebbe, senza diventare però un’oppressione che spesso rischia di gravare sulla testa di lavoratori, che in casa magari non riescono a staccare mai completamente. L’evoluzione che si dovrà compiere in futuro è proprio quella di cambiare l’ordine delle idee, arrivando a concepire lo smart working in maniera più ampia ma comunque in coabitazione con il lavoro in ufficio, importante perché i lavoratori si relazionino tra di loro. E se casa non risulta essere il luogo adatto per mettere in pratica questo tipo di lavoro, potrebbero essere esercizi commerciali come bar e ristoranti ad aprire le porte a chi ha bisogno di una scrivania, unendo l’utilità del luogo fisico da cui effettuare lo smart working al piacere di poter ordinare una bevanda o una pietanza, oltre alla possibilità di avere contatti sociali con gestori e amici.