L’Aquila. Il piano di riordino e potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza Covid è stato oggetto di un’interpellanza di Domenico Pettinari, discussa nel corso dell’ultimo consiglio regionale.
“Siamo di fronte all’ennesimo caso di scaricabarile di questa giunta” tuona Pettinari. “Le affermazioni del governo regionale di centrodestra rilasciate alla stampa per scaricare ogni responsabilità dei ritardi di Regione Abruzzo sul governo sono inaccettabili, soprattutto quando a smentirle sono proprio le date in calce ai documenti che loro stessi hanno prodotto. Prima di tutto” spiega l’esponente M5S “è giusto chiarire che il Decreto rilancio (luglio 2020), che prevede i piani di riorganizzazione e potenziamento della rete Covid, nell’articolo 2 sancisce che le Regioni che hanno già eseguito le opere presentate nei piani di riordino vengano interamente ristorate con i fondi a disposizione. È chiaro quindi che le scuse arroccate sulla stampa nazionale e locale dal presidente della giunta non reggono”.
“Inoltre” continua Pettinari “anche volendo analizzare il dettaglio dei tempi del carteggio tra governo e Regione, gli attacchi rivolti al governo da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia risultano privi di fondamento. Appare evidente come il piano di riordino, che la giunta continua a sostenere di aver inviato il 15 giugno, è stato effettivamente consegnato in forma definitiva al governo il 27 luglio, ben oltre un mese dopo. Il parere positivo del governo al piano arriva l’11 agosto e, a questo punto, non si capisce perché solo ben 51 giorni dopo, esattamente il 30 settembre, il presidente Marsilio invia al commissario straordinario la richiesta per essere delegato all’avvio dei lavori. Richiesta molto tardiva, a cui comunque il governo risponde in tempi relativamente brevi: l’8 ottobre”.
“Alla luce di tutto ciò” prosegue il vicepresidente “non è chiaro il motivo per cui il presidente di Regione abbia atteso fino al 30 settembre per procedere. Come non è chiaro il motivo per cui la Regione Abruzzo non ha aderito all’avviso del commissario straordinario per il reclutamento delle figure professionali necessarie alla realizzazione delle opere previste dal piano, preferendo piuttosto attendere fino al 15 ottobre per dare l’incarico in capo alle quattro Asl abruzzesi per l’espletamento delle singole procedure finalizzate al reclutamento, con un sostanziale allungamento dei tempi, un aggravio di costi e di burocrazia”.
“Una prassi inconcepibile ripetuta anche per il reperimento delle strumentazioni” prosegue Pettinari. “Risulta infatti che la Asl di Pescara, con delibera n. 1231, del 15 ottobre, abbia indetto una gara d’appalto per l’acquisizione di 10 ventilatori per le esigenze della terapia intensiva del presidio ospedaliero di Pescara, per un importo complessivo a base d’asta pari a 210mila euro, nonostante il commissario straordinario, nel mese di luglio, abbia indetto una procedura per l’acquisto delle attrezzature necessarie al potenziamento della rete delle terapie intensive e semi-intensive delle singole Regioni, specificando che era nella possibilità del governo consegnare circa duemila ventilatori”.
“È difficile concepire perché da un lato si decide di non usufruire delle agevolazioni messe in campo dal governo e dall’altro non si perda occasione per lamentarsi di ritardi e inefficienze che però, carte alla mano, sembrano insistere più nella testa di chi le denuncia che nella realtà dei fatti.
Io mi auguro che chi è al governo di questa regione la smetta di fare politica anche sulla salute pubblica. I momenti che stiamo vivendo sono drammatici per la nostra regione e per tutta la nazione. È il momento delle responsabilità, della cooperazione e del massimo impegno. Lo dobbiamo a tutti i pazienti e alle vittime colpite da questo maledetto virus” conclude Pettinari.