L’Aquila. “Cari giovani, questa lettera vi giunge in un periodo di emergenza sanitaria che speravamo fosse stata superata. Ma i tempi della storia non siamo noi a determinarli! A noi il compito di viverli prevenendo i possibili pericoli che possono recare danno alla nostra esistenza e a quella degli altri”. E’ uno dei passaggi della lettera aperta che il vescovo di Teramo, Lorenzo Leuzzi, ha inviato ai giovani della diocesi. Pur senza pronunciare la parola coronavirus, virus che vede anche i giovani al centro dei contagi, nel pieno della seconda ondata che sta colpendo duramente Teramo, l’alto prelato invia un messaggio chiaro finalizzato alla prevenzione.
“Ecco, cari amici, il mio suggerimento: se vuoi essere preparato, prevenendo e affrontando anche gli avvenimenti negativi, devi sapere chi o che cosa cerchi nella tua vita. Anche la prevenzione sanitaria, come quella che ci è richiesta, non si può attuare se ciascuno di noi sa chi o che cosa cerca nella vita. Prevenire i pericoli! È possibile? Mi torna in mente la prima parabola del cap. 25 del Vangelo di Matteo, le vergini sagge e quelle stolte. Le sagge erano preparate all’incontro, certamente positivo, ma pur sempre imprevisto. Le altre, quando si svegliano, non erano pronte e, dovendo recuperare il tempo perduto, si perdono nell’anonimato – spiega il vescovo nella sua missiva -. Molte situazioni negative, anche sanitarie, come una infezione, possono essere evitate o affrontate, solo se le tue scelte sono animate da un progetto. Se, invece, non ti prepari e ti addormenti come le vergini stolte”, conclude il monsignor Leuzzi, “non potrai fare prevenzione e non sarai pronto a vivere la situazione che incontrerai”.