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Inchiesta Asl di Chieti, per medici anche l’accusa di omicidio colposo

Francesca Salvati di Francesca Salvati
27 Ottobre 2020
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Chieti. Emerge anche un episodio doloroso dall’inchiesta della Procura di Chieti per frode in forniture e approvvigionamento di protesi cardiache che ha portato ad arresti per reati ipotizzati dalla corruzione alla turbativa d’asta, dal falso all’omicidio colposo. Si tratta della morte di un uomo di 59 anni di
Atri (Teramo) sul quale, nel giugno 2019, fu eseguito all’ospedale di Chieti un intervento di impianto di assistenza ventricolare sinistra della tipologia Heart Mate 3, apparecchio costato 95mila euro.

Secondo l’accusa, l’intervento venne eseguito da Di Giammarco e Bottio, nonostante, tra l’altro, la mancanza agli atti di una relazione dell’heart team, il mancato invio del paziente a un centro trapianti per una valutazione della sua eleggibilità al trapianto e l’erronea valutazione del tipo di intervento da eseguire in quanto l’impianto meccanico inserito sul paziente, stante la sua grave insufficienza cardiaca bi-ventricolare, avrebbe richiesto un trattamento anche del ventricolo destro che pure era affetto da una funzionalità severamente compromessa. Per questa vicenda ai due medici viene contestato l’omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente, perché entrambi avrebbero avuto presente il rischio di morte nell’esecuzione dell’intervento secondo modalità non congrue.

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Secondo il Gip, che definisce Di Giammarco la figura di maggiore rilievo, la vicenda della gestione del paziente deceduto ”che allo stato, salvo ulteriori approfondimenti tecnici, appare poter fondare la
contestazione di omicidio volontario con dolo eventuale, certamente eclatante per un medico, rappresenta il
punto culminale dell’abuso della propria funzione e del suo asservimento ad interessi personali incompatibili
con la stessa funzione medica”.

Sempre secondo il Gip, le indagini dimostrano che Di Giammarco ”abbia in larghissima misura assunto il ruolo di decisore unico degli acquisti e delle forniture della cardiochirurgia, espropriando gli altri organi dell’amministrazione delle funzioni loro proprie al fine di dirigere un sostanziale collettamento verso i prodotti offerti dalle due imprese distribuzioni Mosca e Pellecchia, con i cui referenti ha intessuto rapporti amicali infarciti di continui e reciproci favori”

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