Il premier Giuseppe Conte ha esposto, in una conferenza stampa, i contenuti del nuovo Dpcm, volto a limitare i contagi da Coronavirus, che sarà in vigore dalla mezzanotte di oggi, 25 ottobre, fino al 24 novembre. In diretta da Palazzo Chigi, Conte ha spiegato che le nuove misure, più restrittive, sono finalizzate a fermare l’ondata di contagi, a tenere sotto controllo la curva epidemiologica, a ridurre l’indice Rt e contemporaneamente a tutelare l’economia, scongiurando un secondo lockdown generalizzato. Sono già in programma indennizzi a fondo perduto per i settori più colpiti: arriveranno sul conto corrente dei diretti interessati, tramite bonifico da parte dell’Agenzia delle entrate. “Se rispetteremo queste nuove regole” afferma Conte “potremo affrontare le festività natalizie con maggiore serenità”. L’obiettivo non è azzerare la curva epidemiologica a pandemia ancora in corso, spiega Conte, bensì tenerla sotto controllo. “L’Italia è un grande paese, l’abbiamo dimostrato la scorsa primavera, ce l’abbiamo fatta nella prima fase e ce la faremo anche adesso” dice il premier.
Le nuove misure per limitare i contagi da Coronavirus sono state definite un “semi-lockdown”: tra le decisioni più discusse, quella di chiudere bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie alle 18, permettendo tuttavia l’apertura di domenica e nei giorni festivi. Sono chiusi teatri, cinema e sale da concerto, “una decisione difficile”, afferma Conte, notando la forte sofferenza del mondo della cultura negli ultimi mesi. Solo i musei potranno restare aperti. Stop anche al mondo dello sport, con la chiusura di palestre e piscine. Per le scuole secondarie di secondo grado è prevista la didattica a distanza al 75%.
Non è stato introdotto un coprifuoco vero e proprio, ma Conte invita fortemente tutti i cittadini a evitare gli spostamenti che non siano strettamente necessari (lavoro, salute, studio) e a non ospitare altre persone in casa. Inoltre è fortemente consigliato il ricorso allo “smart working” in modo da far diminuire le persone sui mezzi pubblici. Le Regioni, in caso di necessità, potranno varare misure più restrittive, in accordo con il governo.
Riguardo al malcontento che le nuove misure potrebbero suscitare ha dichiarato che, “le proteste ci sono e ci mancherebbe: se fossi dall’altra parte anche io proverei rabbia contro misure del governo, anche se direi di aspettare e vedere il sostegno economico che sarà cospicuo. Ma bisogna stare attenti perché non dobbiamo offrire ai professionisti della protesta e dei disordini sociali di avere spazio. Arriveranno nuovi contribuiti a fondo perduto, ci sarà il credito di imposta per affitti commerciali di ottobre e novembre, la sospensione della seconda rata Imu. Viene inoltre confermata la cassa integrazione, offerta una nuova indennità mensile una tantum per stagionali del turismo, spettacolo e lavoro intermittenti del mondo dello sport, un’ulteriore mensilità del reddito di emergenza e misure di sotengo della filiera agroalimentare”.
“Il virus corre molto e dunque noi dobbiamo essere pronti e flessibili a intervenire. Ma non possiamo imputare al governo di essersi distratto e aver abbassato la soglia di attenzione: ricordo che prima dell’estate tutti, anche l’opinione pubblica, pensavano di aver passato la pandemia mentre il governo ha chiesto la proroga dello stato di emergenza ha detto che non potevamo abbassare la guardia e ha
continuato a comprare mascherine e respiratori”, ha concluso il presidente Conte, “possono esserci stati errori, ma non sottovalutazioni. La commissione europea ha stipulato contratti che prevedono già a dicembre le prime dosi di vaccini, se questi impegni saranno confermati potremo intervenire subito per distribuire i vaccini alle categorie più fragili e agli operatori sanitari che sono esposti al pericolo”.
“Il ministro della Salute sta già lavorando e sul tavolo c’è un rinnovo contrattuale che servirà anche a motivare i medici di base per coinvolgerli in questi nuovi compiti”, ha sottolineato il premier. “Saranno dei nostri preziosi alleati in questa strategia di contrasto al Covid-19. Non dobbiamo solo vedere il numero dei decessi ma dobbiamo anche vedere lo stress delle strutture ospedaliere e sanitarie. E’ anche questa una delle motivazioni che ci ha spinto ad agire in modo più risoluto con questo dpcm. Stiamo lavorando tanto per continuare a rafforzare la resilienza del nostro Ssn e sicuramente integrare in questa strategia e coinvolgere a pieno titolo i medici di famiglia rientra nei nostri obiettivi. Lo sono già ma possono essere ancora poi coinvolti nei compiti che ci aspettano”.