“L’immagine della curva relativa ai ricoveri in terapia intensiva, dal primo settembre a oggi, non è una curva lineare. Dal 5-7 ottobre inizia a prendere una piega di tipo esponenziale, in linea con l’aumento dei ricoveri e dell’Rt, o indice di contagio”. Lo ha spiegato Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti e Rianimatori (Aaroi-Emac), intervenendo durante una diretta Facebook insieme ai deputati del Movimento 5 Stelle Massimo Baroni e Nicola Provenza.
“Ad oggi – aggiunge – abbiamo ogni 10 casi un ricovero e ogni 10 ricoveri uno in terapia intensiva. C’era chi diceva che gli aumenti fossero lineari ma i dati mostrano che sono esponenziali, ecco perché siamo preoccupati”. Una situazione, quella attuale, che per Vergallo, è anche frutto di affermazioni incaute da parte di esperti in camice bianco. “Sono arrabbiatissimo, come professionista e cittadino, con colleghi che si sono espressi con affermazioni che hanno danneggiato immagine della scienza italiana e dato informazioni che confondono: sostenere che il virus fosse morto è stato uno sbaglio terribile”.
Tra le criticità, “in alcune zone d’Italia, particolarmente al Sud, la difficoltà a trovare il modo per gestite isolamento a domicilio i pazienti Covid-19, e questo crea un iper afflusso in ospedale” che va a gravare in modo rischioso sul sistema. Altra difficoltà è nel conoscere i numeri delle terapie subintensive. “Mentre i ricoveri in terapia intensiva sono codificati – conclude – non abbiamo un protocollo preciso per chi va in terapia subintensiva, e questo è un problema perché non c’è una classificazione precisa di questi reparti”.