L’Aquila. Grazie al decreto 34/2020 sono aumentati in quasi tutte le Regioni i posti letto di Terapia intensiva (Ti): analizzando quanti di questi posti aggiuntivi sono già occupati da pazienti Covid si evidenzia che una Regione ha già esaurito questa capacità. È l’Abruzzo, che ha saturato il 150% dei posti letto aggiuntivi implementati. Si avvicinano, invece, alla saturazione della capacità massima aggiuntiva Piemonte (83%), Marche (67%), Campania (66%), Toscana (65%) e Sardegna (63%).
Le altre Regioni non presentano ad oggi particolari criticità, con tassi di saturazione lontani dal valore massimo. Lo evidenzia il report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, campus di Roma (Altems). Le Ti, al momento, dunque, tengono grazie all’aumento dei posti letto, ma non è però aumentato il numero degli anestesisti.
Analizzando il tasso di saturazione dei Posti Letto di Terapia Intensiva sui nuovi posti letto attivati post DL 34/2020, le Regioni con il tasso di saturazione più alto sono: Valle d’Aosta, Sardegna, Liguria e Campania. In particolare, se si considera la dotazione di posti letto originaria, ovvero prima dei piani regionali di riorganizzazione della rete ospedaliera, il 30% dei posti letto di terapia intensiva in Valle D’Aosta, il 19,4% in Sardegna, il 19,3 in Liguria e il 18,2 Campania sono occupati da pazienti Covid-19. Le suddette percentuali scendono rispettivamente al 16,7%, 11,4%, 12,2% e 11,1% se si prende in considerazione la dotazione prevista in risposta al decreto 34/2020. Il tasso di saturazione medio calcolato sull’intera penisola è del 10,5% se si considera la dotazione pre DL 34 e del 6,4% se, invece, si considerano i nuovi posti letto di TI, in aumento. Per quanto riguarda poi l’incremento del tasso di saturazione dei posti letto di terapia intensiva rispetto all’aggiornamento della settimana precedente, le percentuali più alte si registrano in Valle d’Aosta (+11,1%), Abruzzo (+4,8%) e Lazio (+4,4%). Non risultano regioni con decremento del numero di ricoverati in TI.
L’Abruzzo, che ha saturato il 150% dei posti letto aggiuntivi effettivamente implementati, sta ora utilizzando i posti letto di terapia intensiva in dotazione strutturale per rispondere alle esigenze dei malati Covid -19. “Dobbiamo considerare che le attuali dotazioni di terapia intensiva (e il relativo personale) devono essere sufficienti per i pazienti Covid ma anche per quelli non Covid. Non possiamo immaginare di dedicare nuovamente una risorsa critica dell’Ssn alla pandemia: questo era giustificabile nell’emergenza a marzo, ora non sarebbe giustificabile perché andrebbe a ledere il diritto alla tutela della salute e quindi il rispetto dei Livelli essenziali di assitenza per tutti i cittadini”, sottolinea Americo Cicchetti, Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.