“Considerando la situazione globale dell’Italia, non ci sono segnali che la curva scenda, mentre a livello regionale alcune regioni del Nord mostrano segnali di attenuazione nella diffusione del virus, come Lombardia, Liguria e province autonome di Trento e Bolzano. Si rileva invece un’ascesa rapida in molte regioni del Sud, come Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia”, rileva l’esperto Fenga.
“Se i numeri sono questi non è inverosimile pensare a un lockdown, almeno localizzato per le regioni più esposte. Queste previsioni sono state ottenute grazie a un modello innovativo, basato su un metodo che parte dai dati giornalieri forniti dall’Iss relativi al totale dei casi positivi e li proietta
nel futuro. Il modello considera quindi i dati di ciascuna regione e li utilizza per correggere la
previsione. Si basa infatti sulla teoria elaborata dal Nobel Clive Granger, secondo il quale combinare modelli diversi (compresi quelli meno attendibili) aiuta ad avere una maggiore precisione. Così anche il mio modello di sfrutta l’informazione complessiva proveniente dal dato relativo ad ogni singola regione così da generare previsioni più precise e adotta una procedura automatica per correggere le distorsioni, una sorta di correttore automatico. Quindi i modelli vengono messi alla prova sulla base dei dati reali, e quindi noti, per verificarne l’attendibilità. Superato questo esame, si passa alla previsione vera e propria, che indica un totale di 115.854 positivi in Italia al 7 novembre”.