Chieti. Importante occasione ieri nel 50º anniversario della fondazione dell’Università Gabriele d’Annunzio, presso il capoluogo teatino, con la presentazione del volume “Le architetture del Campus di Chieti”, struttura all’avanguardia dell’ateneo abruzzese.
Il magnifico rettore Carmine Di Ilio aprendo l’incontro ha esposto i temi del volume, mentre il direttore del dipartimento di architettura Paolo Fusero ha introdotto e poi moderato gli interventi della giornata. Uberto Crescenti, rettore dal 1985 al 1997, ha raccontato la nascita del campus, svelando l’intero processo di sviluppo e formazione del polo didattico.
Dopo l’intervento di Umberto Sgambati, amministratore delegato della “Proger”, che ne realizzò la costruzione, Donato Marchese, studente, ha dato voce ai tanti colleghi della “d’Annunzio”, mettendo in luce pregi e difetti della struttura.
Il direttore del dipartimento della Sapienza di Roma Piero Ostilio Rossi ha illustrato in paragone le altre realtà accademiche italiane, mettendo in luce i punti di forza e le potenzialità della nostra struttura universitaria.
Infine Nicola Di Battista, illustre figlio d’Abruzzo, direttore di “Domus”, una delle più prestigiose riviste di architettura e design al mondo, ha vivacizzato l’incontro con un interessante e stimolante intervento, rivolgendosi in esordio alla platea con l’interrogativo: “vi sembra normale che per entrare in un campus ci sia bisogno di una sbarra e di un cancello? Il campus – ha proseguito – deve aprirsi alla città e divenire un’istituzione per la collettività”. È importante lasciarne traccia, non solo con l’architettura della struttura in se stessa, ma anche con un libro che ne documenti le fasi di costruzione e le caratteristiche progettuali.
Le conclusioni sono state affidate al prof. Alberto Clementi, del dipartimento di architettura.
La pubblicazione è stata curata da Pepe Barbieri, Adalberto Del Bo, Carlo A. Manzo e Raffaele Mennella per le edizione “Skira”. Mirco Crisante