Chieti. “Ho fatto un’ampia riflessione su quanto è accaduto, non ho avuto molto tempo anche perché sto rispondendo a centinaia di messaggi e telefonate di amici, conoscenti, gente che non conoscevo prima, che si stringono intorno a me: francamente, tra questi messaggi e telefonate me ne mancano due, non ho ricevuto messaggi né dal presidente Marsilio né da Mauro Febbo. E allora qualche idea me la sono fatta sul perché di questo risultato. Però è ovvio che le ragioni sono molteplici”. Lo ha detto a Chieti il candidato sindaco del centrodestra, Fabrizio Di Stefano, sconfitto al ballottaggio da Diego Ferrara, del centrosinistra, nel corso di una conferenza stampa con il coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo.
“L’analisi che più mi convince è che al primo turno il 60% non mi ha votato perché tutti i candidati alternativi chiedevano discontinuità” ha spiegato Di Stefano. “Su questo tasto hanno battuto tutti al primo turno e sono rimasti a battere i contendenti del secondo turno: forse c’era un giudizio non proprio positivo sull’amministrazione uscente e ritenevano che io la impersonassi. Certo è che, se il centrodestra fosse andato unito al primo turno, non ci sarebbe stato bisogno di nessun ballottaggio”.
“Io candidato sbagliato? Lo sono stato, perché evidentemente non piacevo a tutti quelli che oggi non mi hanno scritto, e per essere il candidato giusto devo piacere a tutti, quindi sono sbagliato. Sono sbagliato perché sono leale, diretto, perché non piego la testa di fronte a niente e nessuno quando sono convinto delle mie idee. Però per i motivi per cui sono sbagliato tantissima gente mi ha dato fiducia: non dimentichiamo che chi ha vinto ha preso meno voti di me al primo turno. Anche questo dovrebbe far riflettere: oggi va in consiglio comunale una squadra che non rappresenta la maggioranza della città, ma rappresenta una minoranza peraltro assai variegata. Auguro però a Ferrara di lavorare per il bene della città, glielo auguro di cuore non solo per lui, soprattutto per la città di Chieti. Dal canto nostro faremo la nostra opposizione, seria, serena, riorganizzandoci e aspettando di vedere il loro operato. Cercheremo di compattare la minoranza e oltre” ha concluso Di Stefano, sottolineando che uno dei primi messaggi ricevuti è arrivato da Bruno Di Iorio, candidato al primo turno di un polo civico trasversale che al ballottaggio non ha fatto apparentamenti.