Un test del sangue può prevedere l’efficacia del vaccino antinfluenzale nei bambini immunodepressi affetti da Hiv: lo hanno messo a punto dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con l’Università di Miami, attraverso un metodo innovativo descritto sulla rivista Frontiers in Immunology. In sostanza gli studiosi hanno combinato lo stimolo in vitro del sangue, l’analisi dell’espressione genica dei linfociti e l’intelligenza artificiale. Lo studio, durato due anni, ha coinvolto 23 pazienti sieropositivi dell’ospedale, con un sistema immunitario compromesso dalla malattia e quindi particolarmente vulnerabili ai rischi dell’influenza.
Per arrivare al test predittivo i ricercatori hanno ideato un metodo chiamato In VItro Gene Expression Testing (IVIGET): dopo aver prelevato una piccola quantità di sangue da ogni bambino, ne hanno stimolato una parte in vitro con il vaccino antinfluenzale. Dal sangue hanno ‘estratto’ i linfociti più coinvolti nella risposta immunitaria, e analizzato il modo in cui si comportano i geni prima e dopo la stimolazione in vitro. I dati ottenuti sono stati elaborati con un algoritmo da un’azienda biomedicale che ha classificato i geni in base alla loro capacità di segnalare la risposta immunitaria al vaccino, calcolando il coefficiente di predittività, cioè il valore numerico che misura la probabilità di efficacia del vaccino. La previsione di efficacia del vaccino è risultata esatta in 22 pazienti su 23. Ora il nuovo test dovrà essere validato su un numero maggiore di bambini immunodepressi e si cercherà di semplificare la procedura per renderlo più rapido ed economico.
“Con un bambino che sappiamo non risponderà al vaccino – commenta Nicola Cotugno, coordinatore dello studio – potremo programmare l’aggiunta di sostanze che potenziano la risposta del sistema immunitario, o un maggior numero di richiami. Il nostro sistema predittivo verrà sperimentato anche su altri tipi di vaccini e di persone vulnerabili come bambini trapiantati, allergici, donne incinte e anziani”.