Sulmona. I commercianti di Sulmona chiedono alla Regione di non prorogare l’ordinanza Marsilio, ritenuto un vero e proprio pasticcio operato a danno della categoria, provocando caos nel settore.
La Cna provinciale, la Confesercenti provinciale, albergatori e ristoratori di Sulmona, Sulmona fa Centro, Oltre la saracinesca, Jamm’mo e Uniti ripartiamo insieme hanno espresso ad una sola voce questa richiesta al governo regionale. “Il provvedimento emanato dalla Regione tre giorni fa è apparso assolutamente sproporzionato, e non solo agli operatori da esso interessati ma anche nella percezione della popolazione residente, alla luce dei nudi dati numerici emersi dall’esito dei tamponi eseguiti sui residenti in città, che danno lo 0,33% di positivi rispetto ai residenti con pochi casi di ospedalizzazione e nessuno in terapia intensiva” osservano le associazioni “peraltro, come ha fatto notare lo stesso Marsilio appena un giorno prima dell’emanazione del provvedimento restrittivo, solo limitati focolai riconducibili ad eventi privati noti da circa un mese e quindi efficacemente attenzionati. Altri contagi sono conseguenti alle funzioni intercomunali di Sulmona (ad esempio la caserma dei Carabinieri, il pronto soccorso ospedaliero, distretto sanitario).
Nulla quindi che faccia risalire l’attuale dato emergenziale alle attività di somministrazione e commerciali, visti anche i presidi sanitari di cui si sono dotati e la costante attenzione posta al corretto rispetto delle normative sia da parte del personale che della clientela”.”Più che il restringimento delle libertà individuali, peraltro inefficaci per il differente orario di apertura dei locali in altri Comuni a poche centinaia di metri da quelli interessati dal provvedimento, l’intero comparto cittadino dell’accoglienza e della somministrazione che per movimentazione economica e numero di addetti è di primaria rilevanza chiede con decisione un rafforzamento e quindi una maggiore efficienza della offerta sanitaria territoriale, con l’ospedale dell’Annunziata che non funga più solo da ‘pronto soccorso’ ma torni agli standard che in passato ne hanno fatto un sicuro riferimento regionale”.
“Nell’immediato le associazioni essendo l’attuale emergenza assolutamente gestibile con il rispetto del distanziamento e l’uso delle mascherine, chiedono alla Regione di non prorogare il provvedimento del 9 settembre e di partecipare attivamente allo sforzo che il territorio dovrà sostenere per il recupero dell’immagine di area non solo ricca di bellezze naturalistiche e monumentali ma anche sicura dal punto di vista sanitario” concludono le stesse associazioni.