Da un’ampia indagine promossa da Altroconsumo intervistando automobilisti di diversi paesi europei come Francia, Belgio, Spagna e Portogallo, oltre all’Italia, emerge un panorama non troppo positivo per i marchi italiani, mentre i costruttori giapponesi e quelli tedeschi si confermano al top in quanto ad affidabilità e grado di soddisfazione del cliente.
Per gli automobilisti italiani, i tre parametri prioritari per decidere se e quale veicolo acquistare sono innanzitutto l’affidabilità, il poter soddisfare le necessità di trasporto della famiglia e il prezzo della vettura. Hanno meno peso, ma vengono comunque considerati, anche il consumo ed il design.
L’indagine svolta da Altroconsumo, in collaborazione con altre associazioni di consumatori di vari paesi europei, si è data dunque l’obiettivo di stilare una classifica di affidabilità e soddisfazione legata all’acquisto, ponendo domande come “Quante volte hai portato l’auto dal meccanico”, “L’auto ti da problemi?”, in modo da raccogliere “gioie e dolori” degli automobilisti. Gli intervistati in totale sono stati 43mila, di cui ben 13mila sono automobilisti italiani.
I risultati della classifica sono chiari. Se parliamo di affidabilità al primo posto ci sono le vetture Lexus (97 punti su 100), brand che fa capo alla casa madre Toyota, che si posiziona invece al terzo posto (95 punti). Eccellente il risultato anche di marchi tedeschi come Porsche, seconda con 96 punti, ed Audi, quarta con 94 punti, che fanno parte del gruppo Volkswagen. Gli altri costruttori ai primi posti della classifica di affidabilità sono sempre giapponesi, stiamo parlando di Daihatsu, Subaru e Honda, assieme alla tedesca BMW (93 punti), mentre i brand italiani Lancia, Fiat ed Alfa Romeo chiudono questa graduatoria.
La valutazione dell’affidabilità è stata effettuata confrontando tutti i dati ottenuti dagli intervistati, partendo dall’età del veicolo, prendendo in considerazione vetture che hanno al massimo dieci anni, ed incrociando questo dato con la quantità di chilometri percorsi ed il numero di guasti subiti ponderati in base alla gravità. Focalizzandosi su questi ultimi, il quadro che emerge è che i guasti più frequenti riguardano la parte elettrica delle automobili (fusibili, fari, lampadine, spie di controllo, tergicristalli, ecc.), seguiti dai problemi all’impianto frenante e dalle componenti elettriche legate al motore come batteria e motorino di avviamento.
La fotografia scattata da Altroconsumo abbraccia anche i costi legati alla riparazione del veicolo, con Toyota ancora una volta al vertice grazie alle spese annuali limitate a 230 euro, seguita da Suzuki a 240 euro, mentre tra le auto più care in quanto a manutenzione troviamo Land Rover, con 550 euro di spesa media all’anno.
Sembra dunque chiaro che coloro che scelgono di acquistare una vettura giapponese o tedesca ne traggono beneficio sia sul corto che sul lungo termine, considerando i guasti limitati ed i costi contenuti delle riparazioni. Questo viene confermato anche da operatori specializzati del settore come https://www.autoo.it/, che ha scelto di dedicarsi alla compravendita esclusiva di auto usate dei migliori marchi tedeschi proprio per le prerogative offerte da questi costruttori in termini di affidabilità e ridotti costi di manutenzione.
Le posizioni della classifica stilata da Altroconsumo sono simili anche quando si parla di grado di soddisfazione degli automobilisti, con il marchio Porsche che si conferma al vertice con un eccellente punteggio (94 punti), seguita da Lexus (89 punti) e BMW (86 punti), mentre a conti fatti sembrano essere molto meno contenti del loro acquisto coloro che hanno una Fiat (77 punti).