Pescara. Ecco come si presentava la fontana della discordia: un cassonetto di rifiuti a cielo aperto. Non serve scomodare Aldo Palazzeschi per definirla semplicemente “malata”, perché l’immagine parla da sola.
Il sindaco Carlo Masci torna sulla querelle innescata ieri, quando ha impugnato il piccone per dare i primi colpi materiali al manufatto, che hanno risuonato come martellate simboliche al degrado di alcune zone della città.
“C’è chi si oppone al cambiamento e chi produce il cambiamento. Io non mi fermo, e non mi fermeranno certo le parole al vento dei sepolcri imbiancati che hanno prodotto negli anni un degrado insostenibile prospettandolo come normalità. Un sindaco non ha gli strumenti per impedire lo spaccio di droga, ma se ha la possibilità di trasformare i luoghi dello spaccio in luoghi di fruizione da parte dei cittadini deve farlo. E io lo faccio convintamente per il bene di Pescara e dei pescaresi”, ha puntualizzato in una nota Masci.
Insomma, il nuovo biglietto da visita di Pescara ha stampati sulla facciata l’intelligenza artificiale e i monopattini elettrici, due degli ingredienti messi in campo dal primo cittadino per la ricetta della sicurezza, della legalità e della sostenibilità.