Montesilvano. “Innanzitutto ringraziamo l’assessore per essersi voluto confrontare con le associazioni che ne hanno criticato le scelte, sperando che questa riunione aperta sia la prima di un processo di piano per la mobilità sostenibile nel Nord pescarese, finalmente pubblico, trasparente e partecipato” annuncia in un comunicato stampa il comitato Saline Marina PP1.
“Confermiamo tutte le critiche fatte all’intervento “Jova Beach” di rialzo, per 250 m, della strada lungomare, invece del solo rialzo della pista ciclabile al livello del percorso pedonale, come da noi richiesto anni fa. L’attuale sistemazione della strada, che ha compartato solo una colata di 500 mc di asfalto è un intervento sbagliato, fuori norma, pericoloso per gli utenti deboli della strada, anche esteticamente orribile. Esso va messo in sicurezza immediatamente perché pericoloso, dotandolo di un’adeguata segnaletica a norma di Codice della Strada, prima che avvenga un incidente grave di cui il Comune sarebbe chiamato a rispondere. Immediatamente va avviata la piantumazione e sistemazione a verde delle siepi frangivento e parasabbia e degli alberi, e va avviato un progetto di riqualificazione del verde e degli arredi, esteso a tutto il lungomare, assegnato con concorso pubblico, a progettisti del verde capaci e competenti come principale strategia di riqualificazione della riviera.
Così come il problema degli allagamenti non si risolve con le pompe mobili ma con la riprogettazione dell’intero sistema idraulico urbano delle acque bianche e nere, adeguato al peso della terza città d’Abruzzo (un lavoro da decine di milioni di euro, da affidare con concorso pubblico), ugualmente, il tema della modalità sostenibile non si risolve in maniera estemporanea sull’area Jova Beach, ma con un piano urbano della mobilità sostenibile, pubblico trasparente e partecipato, integrato con Pescara e Spoltore e in coordinamento con Città Sant’Angelo e Silvi. Bisogna essere ambiziosi per essere realisti e all’altezza della città che pretendiamo di rappresentare.
Le modalità sostenibili sono tre e vanno progettare insieme: pedonalitá, ciclabilitá e trasporto pubblico. Per poter pedonalizzare la riviera, almeno in orari e periodi estivi, è indispensabile trovare un’alternativa modale ai 20 mila veicoli che ogni giorno la percorrono. Non si può ulteriormente rinviare il tema del trasporto pubblico in sede propria, insieme ai percorsi pedonali e ciclabili, sulla Strada Parco. Ci sono molte alternative disponibili. Occorre un piano particolareggiato Strada Parco che leghi la riqualificazione dell’asse, per pedoni ciclisti e trasporto pubblico, a quella degli edifici prospicienti, con incentivi e vincoli per l’estensione e qualificazione dello spazio pubblico alle aree private prospicienti. La qualificazione della Strada Parco come boulevard urbano della mobilitá sostenibile (Ped, Bici, TPL), va legata ai percorsi ciclopedonali di adduzione ex cavatoni e itinerari a mare, dalla collina al mare, qualificati, alberati, con arredi specifici, sicuri protetti negli attraversamenti e privi di barriere architettoniche, che conducono alle fermate del trasporto pubblico e al mare senza necessità di automobili. Tra le opportunità da valutare per il trasporto pubblico sulla Strada Parco c’è quella di concentrare e coordinare su di essa le linee bus già esistenti in un servizio cadenzato, a priorità semaforica con frequenza di un bus ogni 4 minuti, realizzabile da subito. Il sistema boulevard Strada Parco va fatto proseguire a Nord, sul nuovo ponte sul Saline, anch’esso per le sole modalità sostenibili, a Marina di Città Sant’Angelo ancora privo di piste ciclabili e boulevard di collegamento con il nuovo ponte sul Piomba, a Silvi stadio-Le Dune. Il sistema del trasporto pubblico, a priorità semaforica e baricentrico, va legato ai parcheggi di interscambio, pluripiano e intermodali (di cui ancora Montesilvano, con 4 mila posti letto alberghieri è priva) a Silvi Stadio, Marina di CSA, Montesilvano Alberghi. Presso la stazione di Montesilvano PP1 va realizzato il Terminal bus, non presso il parco Libertà per un’integrazione intermodale e di interscambio park-and-drive , park-and-bike.
Questo sono solo alcune delle priorità su cui vanno fatte delle valutazioni di alternative e di impatti, in un piano della mobilità sostenibile intercomunale, integrato, intermodale, pubblico trasparente e partecipato. Non si tratta solo di uno strumento tecnico da affidare a qualcuno per qualche euro in più, senza discussione, senza confronto e senza significato (come è stato per il biciplan pagato al presidente Fiab che nessuno ha discusso). Si tratta di uno dei documenti in cui la città deve riflettere su se stessa e il proprio futuro nel territorio. Un atto importante di ricerca di identità e di progetto, che dobbiamo compiere insieme, confrontando le posizioni, magari divergenti, ma da valutare tutte in uno strumento pubblico trasparente e partecipato. Noi ci saremo, insieme a tutti quelli che amano questa città e la vogliono lasciare migliore alle generazioni future” conclude il comitato.