Non mi ha mai fatto impazzire di gioia consumare altrove del cibo acquistato già pronto da un ristorante. Lo consideravo un ibrido, un po’ terza copia carbone del cibo di strada, un po’ pranzo al sacco. Salvo ricredermi qualche giorno fa.
Ad incuriosirmi, con la certezza di un’esperienza sicuramente nuova ed appagante, il menu pubblicato su Instagram dalla chef Emanuela Tommolini, in versione resident presso il ristorante dello stabilimento balneare La Rosa Blu di Martinsicuro (Te). Oltre alla grafica fresca e al titolo “Le Delizie”, mi attirano le proposte gastronomiche in completo assetto anti-covid: disponibili solo a pranzo, su prenotazione ed esclusivamente da asporto. Dovendo ordinare in anticipo, mi assicuro di portare un numero sufficiente di compagni di assaggio tali da coprire la maggior parte del menu.
Figlia di ristoratori, Emanuela Tommolini dalle amate colline teramane si muove in tutta Italia come freelance da quando, nel 2016, decide di chiudere l’esperienza da titolare e creatrice del più famoso laboratorio di cucina naturale e vegetariana d’Abruzzo, l’Osteria Esprì di Colonnella (Te).
Durante l’esperienza da ristoratrice, Emanuela ha collezionato posizioni solide sulle guide nazionali più importanti, riconoscimenti come il premio Identità Donna di Identità Golose nel 2014 ed è associata ai Jeunes Restaurateurs d’Europe.
Quest’anno, alla riapertura della stagione balneare e complice il periodo di mobilità ridotta, Emanuela ha deciso di fermarsi nella cucina del ristorante La Rosa Blu. Qui è di casa, sono anni che frequenta lo chalet e spesso vi organizza eventi estivi.
Oscar Ecoturismo 2020 Legambiente Turismo e Italia Travel Awards 2018 per la sezione Turismo Accessibile, La Rosa Blu nasce da un progetto risalente a venti anni fa dall’associazione Anffas Onlus di Martinsicuro. Aperto nel 2015, lo chalet offre spiaggia ad alta accessibilità e servizi senza barriere, dal parcheggio fino al bagno in mare. La costa è bella, in alcuni tratti vi risiede il Biotopo Costiero di Martinsicuro, uno dei più integri habitat originari dell’Adriatico: tranquilla, adatta alle famiglie e non affollata, scelta da persone che vogliono vivere una vacanza serena e rilassante senza rinunciare alla comodità e al buon cibo.
Il ristorante nasce come secondo pilastro del progetto La Rosa Blu ed impiega i ragazzi che frequentano il Centro Diurno di Martinsicuro in un riuscito progetto di integrazione lavorativa. Nel ristorante lavorano in cucina e ai tavoli, anche se quest’anno, causa Covid-19, l’associazione ha deciso di non esporli ad inutili rischi.
Per la riapertura, alla Rosa Blu, non hanno faticato molto, gli spazi erano già molto ampi, i 118 ombrelloni ben distanziati da sempre, mentre per il ristorante si è optato per la soluzione take away + delivery.
Alla base della rinnovata proposta gastronomica, l’esigenza di una cucina più leggera ed innovativa, orientata allo street food. Il menu, che ruota settimanalmente ed è equamente suddiviso in proposte vegetariane e piatti di pesce , si compone di burger e start, poké e piatti unici, una sezione di dolci e di smoothies, perché i clienti possano sentirsi liberi di mangiare con gusto e al sicuro sotto l’ombrellone o a casa propria.
Una cucina sana e salutare, bilanciata, fresca, veloce e soprattutto buona.
Il ristorante La Rosa Blu utilizza da sempre il pescato locale, pesce dell’Adriatico reperibile sulla piazza senza particolari difficoltà grazie al padre di Emanuela, storico ristoratore di grande esperienza e volontario anch’egli nella struttura dell’Anffas Martinsicuro. Ogni mattina rifornisce lo chalet di pesce fresco e gli ortaggi, come il vino, provengono da contadini e produttori della zona.
Il cibo preparato su ordinazione viene consegnato con posate e piatti compostabili in contenitori interamente biodegradabili. Il cliente può usufruire eventualmente dei tavolini distanziati distribuiti all’aperto intorno allo chalet.
Cosa abbiamo mangiato, poi? Ecco una veloce descrizione della mia selezione.
Notevole la leggerezza della frittura, merito della temperatura giusta e della pulizia dell’olio. Le ‘olive ripiene e le alici’ vanno via con la velocità delle arachidi di un aperitivo: durano sempre poco. Le ‘verdure in agrodolce’ è un piatto consistente e saporito, ideale per l’ingresso dei panini che seguono.
La ‘panzanella e spigola‘ è un piatto unico superlativo e insieme al burger di pesce azzurro fresco e leggero già da soli ripagano della visita. La ‘Panzanella e spigola’ è un concentrato di energia che alla tipicità aggiunge dell’ottimo pesce e la consistenza di semi e croccante di pane rendendolo un piatto, se possibile, ancor più completo e buono di sempre. Il panino ‘Cunzado’ sembra a vista il meno attrattivo ma il primo sale con le alici al morso regalano un inedito mix di fresco mare e latte che conquista. Ho chiuso con il bowl di frutta fresca di stagione condita con semi, yoghurt intero e il miele. Non ci sono dazi da pagare in termini di leggerezza e digeribilità, ma è necessario non dimenticare che ogni piatto è un concentrato appositamente bilanciato di nutrienti e in alcuni casi già da solo può valere un pasto completo.
In questa stramba estate, la presenza fissa di Emanuela Tommolini qualifica l’offerta turistica dello chalet La Rosa Blu, creando un’esperienza davvero unica lungo la costa abruzzese. L’autostrada si trova a dieci minuti, una pausa di gusto nell’estate delle vie crucis dei cantieri autostradali non guasta di certo.
Emanuela in futuro ha in serbo un progetto di cucina vegetariana legato alla terra e alla campagna, ma bocca cucita sui dettagli. Collaborazioni e corsi per adesso sono stati messi in pausa, nella speranza di riprendere presto. Le chiediamo come ha trascorso il periodo di lockdown, la risposta è in linea con la sua filosofia di vita: “E’ stato un periodo di iniziale confusione e timori, poi si è trasformato in un’opportunità per vgodermi un po’ di quiete. Il momento di sconforto è passato grazie al rapporto con la natura, ho avuto la fortuna di viverlo in campagna ed ho cucinato tanto, utilizzando principalmente i frutti dell’orto. Cosa che amo particolarmente, essendo vegetariana. Questo periodo ha fatto maturare in me una maggiore tranquillità, vivere senza l’ansia per il lavoro, via la vita frenetica, ha un benefico effetto su chiunque è abituato a cercare spazi interiori. I tempi e i ritmi sono cambiati e la sfida adesso sarà cercare di mantenerli continuando a lavorare con la serenità di oggi”.
Come si può conciliare il mangiare bene ad un giusto prezzo con l’idea della produttività e del consumo a tutti i costi?
“Cambiando le nostre abitudini, non ci sono tante soluzioni. Fare scelte consapevoli è alla base della qualità anche nell’alimentazione. E’ necessario un cambio totale di paradigma, a partire da noi stessi e dalle motivazioni che ci spingono a consumare o acquistare senza ragione cose inutili. Ad esempio, io non sentivo più il richiamo del consumo e dello spreco incluso nel concetto di ristorazione ed è stata questa riflessione a sostenermi nella scelta di chiudere il ristorante Esprì. Così riesco a lavorare rispettando la mia indole, come piace a me e con più rispetto per il mondo che mi circonda”.
In fondo non è ciò che ci chiede, in qualità di viventi, anche Madre Terra in questo momento?