Bussi. “La scelta di Edison di disertare l’audizione nella Commissione regionale di inchiesta sul S.I.N. di Bussi è una totale mancanza di rispetto non solo nei confronti delle Istituzioni regionali, ma anche verso quei cittadini che si sono trovati il proprio territorio inquinato dalla stessa azienda, come sancito da una sentenza del Consiglio di Stato. A questo punto sembra evidente la volontà di sottrarsi al confronto per la paura delle domande che potremmo fare loro e delle verità che potrebbero emergere. Un modo di comportarsi totalmente inaccettabile, che merita reazioni di condanna da parte di tutta l’assise regionale senza alcuna distinzione di colore politico”.
Ad affermarlo è il Capogruppo M5S e membro della Commissione regionale d’inchiesta sul S.I.N. di Bussi Sara Marcozzi. “A Edison – prosegue – erano state offerte diverse date disponibili per prendere parte alla Commissione. La stessa società aveva acconsentito da giorni a partecipare all’appuntamento fissato per oggi fino a che, nel tardo pomeriggio di ieri martedì 30 giugno, è arrivata la comunicazione che i propri rappresentati non si sarebbero presentati in audizione. Una missiva in cui, oltre a cercare improbabili giustificazioni, l’azienda riesce persino a smentire se stessa nello spazio di poche righe. Prima afferma, infatti, di voler proseguire il dialogo esclusivamente presso le sedi istituzionali, dopo si dichiara pronta a spigare ai cittadini ciò che sta portando avanti per la bonifica; un esercizio quanto mai complicato da realizzare se non ci si presenta ai confronti diretti”.“A questo punto viene da pensare che il luogo in cui Edison non si vuol presentare sia proprio la Commissione regionale d’inchiesta. Un comportamento come questo, però, rafforza ulteriormente la necessità di ribadire un concetto: chi inquina paga. Lo ha affermato pochi giorni fa anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa riferendosi proprio al caso di Bussi. Nei confronti di Edison c’è una sentenza del Consiglio di Stato che la individua quale responsabile dell’inquinamento per le aree 2A e 2B. Potrà fuggire quanto vuole al confronto, ma prima o poi l’azienda dovrà assumersi le proprie responsabilità”, conclude.
Bussi. “La scelta di Edison di disertare l’audizione nella Commissione regionale di inchiesta sul S.I.N. di Bussi è una totale mancanza di rispetto non solo nei confronti delle Istituzioni regionali, ma anche verso quei cittadini che si sono trovati il proprio territorio inquinato dalla stessa azienda, come sancito da una sentenza del Consiglio di Stato. A questo punto sembra evidente la volontà di sottrarsi al confronto per la paura delle domande che potremmo fare loro e delle verità che potrebbero emergere. Un modo di comportarsi totalmente inaccettabile, che merita reazioni di condanna da parte di tutta l’assise regionale senza alcuna distinzione di colore politico”.
Ad affermarlo è il Capogruppo M5S e membro della Commissione regionale d’inchiesta sul S.I.N. di Bussi Sara Marcozzi. “A Edison – prosegue – erano state offerte diverse date disponibili per prendere parte alla Commissione. La stessa società aveva acconsentito da giorni a partecipare all’appuntamento fissato per oggi fino a che, nel tardo pomeriggio di ieri martedì 30 giugno, è arrivata la comunicazione che i propri rappresentati non si sarebbero presentati in audizione. Una missiva in cui, oltre a cercare improbabili giustificazioni, l’azienda riesce persino a smentire se stessa nello spazio di poche righe. Prima afferma, infatti, di voler proseguire il dialogo esclusivamente presso le sedi istituzionali, dopo si dichiara pronta a spigare ai cittadini ciò che sta portando avanti per la bonifica; un esercizio quanto mai complicato da realizzare se non ci si presenta ai confronti diretti”.“A questo punto viene da pensare che il luogo in cui Edison non si vuol presentare sia proprio la Commissione regionale d’inchiesta. Un comportamento come questo, però, rafforza ulteriormente la necessità di ribadire un concetto: chi inquina paga. Lo ha affermato pochi giorni fa anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa riferendosi proprio al caso di Bussi. Nei confronti di Edison c’è una sentenza del Consiglio di Stato che la individua quale responsabile dell’inquinamento per le aree 2A e 2B. Potrà fuggire quanto vuole al confronto, ma prima o poi l’azienda dovrà assumersi le proprie responsabilità”, conclude.