Rigopiano. “Muriana vada in procura e dica tutto ciò che deve dire”. A parlare è Alessio Feniello, padre di Stefano una delle vittime della tragedia di Rigopiano. Nei giorni scorsi aveva espresso disappunto per il tentativo di suicidio dell’ex capo della Squadra Mobile di Pescara Pierfrancesco Muriana, rivelato sulla sua pagina Facebook.
Quindi Feniello chiede a Muriana di assumersi le proprie responsabilità. “Perché tentare il suicidio? Non sarebbe più semplice fare nomi e cognomi di tutti i responsabili della morte di mio figlio Stefano Feniello e degli altri 28 innocenti?” chiede l’uomo “dopo la puntata de “Le Iene” andata in onda lo scorso anno, Muriana inviò una lettera di scuse al comitato dei parenti delle vittime di Rigopiano, chiedendo di farla avere anche a me perché non ne faccio parte. Le scuse di Muriana io non le ho accettate e non le accetto nemmeno oggi. Se uno è con la coscienza a posto” prosegue Feniello “non vedo il motivo per cui debba decidere di suicidarsi. Si assuma invece le sue responsabilità e parli”.
Sulla vicenda giudiziaria, Feniello aggiunge: “Non si poteva affidare l’indagine a Muriana che dipendeva dal prefetto di Pescara. Come suo sottoposto, non poteva indagare su un suo superiore in modo obbiettivo, nella fattispecie il prefetto di Pescara (che ho querelato). Oggi non mi fido più della magistratura perché è pilotata dalla politica. Quanto al comitato delle vittime, finora non ha mai voluto esporsi, non ne comprendo le ragioni, mentre io ho fatto sempre nomi e cognomi”.
E ha proseguito: “Lo scorso anno ho depositato un esposto contro Muriana sul depistaggio e contro i carabinieri: con il mio legale lo abbiamo depositato a Campobasso perché non mi fido della procura di Pescara. Oggi mi condannano a 4.550 euro di multa per aver portato i fiori, perché l’area dov’è morto mio figlio è sottoposta a sequestro: l’ho detto nel servizio delle Iene. Adesso cerco giustizia: voglio solo sapere chi sono i responsabili della morte di mio figlio”.